Lui, il lettore ossessivo-compulsivo, al momento è tra le braccia di Morfeo e tenta di sfruttare al meglio il suo ultimo giorno di ferie.
Io, l'ipocondriaca-isterica, mi guardo intorno e tento di progettare al meglio i prossimi giorni per scampare a una morte da stanchezza.
Diciamocelo, è un po' un periodo di merda..
Tra lavoro eccessivo, ferie che non coincidevano e trasloco da organizzare è stato un mese difficile, ma quello che non ti uccide ti fortifica o almeno così si dice in giro.
Parliamo quindi della nuova piccola casetta che ci attende impaziente, un settimo piano di 50 metri quadri suddivisi in 4 ambienti: salotto, bagno, cucina, camera da letto.
Una sorta di ritorno alle origini ma organizzato meglio.
A questo punto potrei cambiare il titolo del blog in "I miei secondi 50 metri quadri - storia di una coppia che preferì il tempo allo spazio" ma non lo farò.
Quello che invece farò sarà parlare del mio nuovo salotto.
Il salotto della mia nuova casa funziona così: io ti invito, tu vieni e suoni il campanello, io apro la porta e tu entri in salotto.
E' un salotto piccolo, ma bellino. Non è un'anticamera, non è un ingresso, è un piccolo salotto.
La prima volta che ci siamo visti lui era tutto viola e io ho avuto dei cattivi pensieri.
Avrei voluto prendere l'inquilino precedente, legarlo a una sedia e urlargli contro.
Fortunatamente il problema delle pareti viola è stato brillantemente risolto dal mio amato, che ha deciso di trascorrere le sue ferie a dare mani e mani di vernice bianca fino a sconfiggere completamente il nefasto colore.
Che poi per carità, niente contro il viola, ma va bene per una maglietta, per un ombrello, per un ciondolo, per una scarpa, per un quadro, per una pianta, per un cuscino, per un ortaggio ma NON per una parete! Figuriamoci per quattro.
A questo punto della vicenda, il pavimento del salotto, in uno slancio di vanità provocato dall'essere circondato da un nuovo candido colore, ha espresso il desiderio di essere ricoperto di economicissimo ma rispettabilissimo parquet ikea e così il consorte imbianchino, dicendosi siamo in ballo dunque balliamo, si è armato di santa pazienza e con l'aiuto del cognato Mc Gyver ha ricoperto di parquet il pavimento del mio nuovo piccolo ma bellissimo salotto.