Ora sono tristi e spauriti,
non comprendono il motivo di tanta crudeltà.
Quelli rimasti sanno esattamente cosa li attende:
tra poco altri due moriranno,
così senza motivo
tra l’indifferenza dei loro esecutori.
Non vi rivedrò più,
cari compagni di tante notti
estive ed afose,
quando, dalla mia camera di ragazzina
il venticello caldo che entrava
dalla mia finestra mi faceva compagnia,
ed il vostro caratteristico
profumo mi saliva
nelle narici, facendomi
addormentare beatamente.
Era l’ultimo profumo che annusavo con piacere,
prima della solita notte tormentata
che avrei trascorso tra mille e mille pensieri,ed
era il primo che alla mattina mi dava il buongiorno.
Addio miei cari e silenziosi amici,
fieri e robusti soldati
che sempre sull’attenti,
facevate la guardia
con la vostra massiccia
ed imponente altezza,
ad una dimora
che da troppo tempo non è più la mia.
Addio presenze rassicuranti e dolci
che indossate con eleganza i vostri
mutanti colori.
Addio emozioni della mia infanzia,
non vi dimenticherò mai.
Avrò sempre nel mio cuore
i ricordi di quando,
terminata la scuola,
tra i vostri robusti tronchi
facevo l’altalena.
Ora riposate in pace,
attendendo gli altri vostri fratelli
che presto vi raggiungeranno.
Dove siete ora, forse,comprenderete
il perché
di ogni misera e penosa decisione umana.
Fabiana, Maggio 2004 Rivalta. (Reggio Emilia)
…scritta mentre ero incinta di Riccardo, all’ottavo mese,di gestazione.Dopo aver visto in una mattina di maggio, nel mio giardino i resti di otto tigli tagliati, da un pazzo che si era venduto per commettere un simile delitto.