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I miei vent’anni ‘contro’ Berlusconi, per rispetto dell’Italia (e di me stesso)

Creato il 02 agosto 2013 da Candidonews @Candidonews

I miei vent’anni ‘contro’ Berlusconi, per rispetto dell’Italia (e di me stesso)

Con la sentenza di ieri si è chiuso un capitolo della mia storia personale.

Berlusconi è nella mia ‘black list’ esattamente da ventanni, da prima della ‘discesa in campo’. Era il 1993 e l’allora proprietario di Fininvest licenziò in tronco Gianfranco Funari per via dei suoi attacchi ‘scomodi’ al Partito Socialista ed agli altri partiti di governo, travolti da tangentopoli ma ancora ‘protettori’ dell’impero mediatico del Cavaliere. In quel momento capii che quell’imprenditore milanese, patron delle tv con cui ero cresciuto a suon di cartoni animati e show divertenti, non era altro che un despota illiberale pronto a zittire chiunque non la pensasse come lui.

Pochi mesi dopo, di fronte alla sua inaspettata vittoria elettorale, mi ritrovai , quasi sedicenne, a piangere davanti alla tv. Un pianto pieno di rabbia, perche non capivo come ci si fosse potuti affidare ad un uomo che pur di difendere se stesso e le sue aziende, non aveva esitato a tirare fuori il peggio del Paese, quei rigurgiti razzisti e populisti ben rappresentati dai fascisti missini e dalla lega,

Per anni ho boicottato le sue aziende, ho cercato di non ingrassare le sue finanze, a volte complicandomi la vita ma cosciente di non voler essere, nel mio piccolo, complice o connivente. Una strada personale e tortuosa, forse stupida, ma tant’è.

Il mio è stato un antiberlusconismo non ideologico ne tantomento ‘di convenienza’. Il mio è sempre stato un antiberlusconismo razionale e motivato, dovuto dalla necessità di impedire ad un dispotico imprenditore di trasformare l’Italia nella sua azienda personale passando sopra all’etica, alle regole del vivere civile, ad ogni qualsivoglia comune buonsenso. Una opposizione netta alla sua visione della società, fatta di egoismi, personalismi, incentrata sulla degenerazione culturale che ha sempre messo al primo posto la disinformazione per relegare il popolo nell’ignoranza e poterlo controllare più facilmente.

Per anni mi sono turato il naso votando coalizioni raffazzonate pur di sbarrare la strada ad un personaggio così pericoloso, con l’incubo di vederlo sul Colle prima o poi.

Con la sua condanna finalmente si volta pagina. Non potrà mai essere eletto al Quirinale, mai tornerà a Palazzo Chigi, avrà ancora ‘bagni di folla’ certo, continuerà a fare politica per salvarsi e salvare le sue imprese ma nulla sarà più come prima.

Proprio per questo d’ora in poi sceglierò di votare in base alla qualità dei partiti proposti e non in base alla necessità di difendere l’Italia da una sua eventuale vittoria.

Se poi il nostro popolo vorrà affidarsi ad un criminale pregiudicato per reati contro lo stesso Paese che vorrebbe rappresentate… beh che sia. Almeno però sarà tutto chiaro, limpido, scritto e non modificabile da qualche legge ad personam.

Di questi ventanni non rinnego nulla. Forse sarò apparso antipatico, monotono o noioso ad alcuni. Pazienza. Berlusconi ha rappresentato e rappresenterà sempre tutto ciò che detesto dell’italianità. Qualcuno mi taccerà di invidia verso un uomo di successo. No, il mio è stato un atto di rispetto verso L’Italia e soprattutto verso me stesso. Il potermi guardare allo specchio ogni mattina, con l’orgoglio dettato dall’onestà e dall’umiltà. Quello che  Berlusconi, forse, non potrà mai fare.


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