I migliori album del 2014 di pensieri cannibali – n. 20 - 11

Creato il 19 dicembre 2014 da Cannibal Kid
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Proseguono le classifiche di fine anno stilate da Pensieri Cannibali. Dopo quelle dedicate ai Men of the Year, alle Cotte adolescenziali e alle serie tv migliori dell'annata, oggi tocca agli album musicali. Quali sono i dischi ascoltati, apprezzati e amati di più nel corso degli ultimi 12 mesi su questo blog? Lo scopriremo presto. Prima di vedere la Top 10, ecco i 10 (a dire il vero 11) bei dischetti finiti a un passo dalla cima.

20. Stromae “Racine Carrée”/La Femme “Psycho Tropical Berlin”
Per iniziare la classifica del 2014, ecco due dischi usciti nel 2013 nei paesi francofoni, ma che io ho ascoltato e consumato soltanto nel corso di quest'ultimo anno. Il primo è l'ormai celeberrimo cantautorapper belga Stromae, finito persino sul palco dell'Ariston e capace di tirare fuori un disco davvero formidable.


Il secondo è il gruppo francese La Femme, autore di una spettacolare, tarantiniana musica surf psichedelica davvero fresca. Prendete e bevetene tutti.

19. Royal Blood “Royal Blood”
La bomba rock dell'anno. A sganciarla, molto regalmente, sono gli esordienti totali Royal Blood. Originalità: 0% Godimento: 100%

18. Le luci della centrale elettrica “Costellazioni”
La prima volta che ho ascoltato Vasco Brondi alias Le luci della centrale elettrica ne sono rimasto letteralmente folgorato come se avessi preso la scossa e ho pensato: “Questo con Vasco Rossi non c'entra un cavolo!”. E poi ho tirato un sospiro di sollievo. Ricordo anche di aver pensato che, passato l'entusiasmo iniziale, presto il suo stile sarebbe potuto venirmi a noia. Invece no. Con “Costellazioni” non cambia di molto la sua solita formula, ma aggiunge stelle al suo cielo sonoro e fa ancora una volta centro. E con Vasco Rossi continua a non c'entrare un beneamato cavolo. Altro sospiro di sollievo.

17. AA.VV. “Begin Again (Tutto può cambiare) Soundtrack”
L'attrice Keira Knightley che canta, e lo fa pure bene? Adam Levine che fa dimenticare gli ultimi poco eccezionali album con i Maroon 5? Gregg Alexander dei New Radicals che, dopo anni nelle retrovie, torna alla grande scrivendo una canzone più bella dell'altra? Messi insieme, i 3 hanno a sorpresa sfornato la colonna sonora dell'anno, quella della non-commedia romantica Tutto può cambiare. O almeno quella che è passata più volte e con più piacere sul mio “stereo”.
Va beh, diciamo stereo, quando in realtà sono le casse del PC o le cuffiette dello Smart Phone...

16. Thegiornalisti “Fuoricampo”
Atmosfere anni '80, sonorità dalle parti della colonna sonora di Drive, testi ficcanti, stile a pacchi, un gusto pop sconosciuto alla maggior parte degli altri gruppi indie italiani. È così che i sorprendenti Thegiornalisti hanno battuto un clamoroso fuoricampo.

15. Jessie Ware “Tough Love”
Una voce vellutata come... velluto. Canzoni dolci come... zucchero. Zucchero quello da mangiare, non il cantante. Okay, oggi i paragoni non mi escono troppo bene. Voi però ascoltatevi comunque la musica pop-soul di Jessie Ware, preziosa come un posto di lavoro a tempo indeterminato nell'Italia di oggi. Mmm, forse quest'ultimo paragone non mi è uscito troppo male.

14. The Horrors “Luminous”
“Luminous” non sarà il loro album migliore, “Primary Colours” disco dell'anno 2009 qui su Pensieri Cannibali resta insuperabile, però è un trip sonoro e mentale capace di far viaggiare come poche altre cose quest'anno. Senza manco dover rischiare la vita prendendo un qualche aereo low cost.

13. Edda “Stavolta come mi ammazzerai?”
Quel pazzo di Edda o lo ami o lo odi. Io lo amo. Non in senso carnale, specifico, che se no poi chissà quali pensieri vengono, a quel matto.

12. D'Angelo “Black Messiah”
Il ritorno che non t'aspetti. A pochi giorni dalla fine dell'anno, dopo 14 anni di assenza dal suo ultimo album “Voodoo”, ecco che D'Angelo (non Nino) torna a sorpresa sulle scene e lo fa alla grandissima. E ci ricorda che il Messia della musica soul è ancora lui.

11. The War on Drugs “Lost in the Dream”
Ricordate, bambini: la guerra alle droghe è una cosa sbagliata. Non si fa. La musica sognante dei War on Drugs invece è cosa buona e giusta.


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