I milanesi sono tutti gay!

Da Lametamela @CristinaTinozzi

Dove per milanesi intendo tutti quelli che vivono e lavorano a Milano, anche se non sono nati qui.

Eccomi tornata dopo un breve periodo di vacanza e di riflessione, dove ho potuto staccare la spina e ricaricarmi.

E l’ho fatto talmente bene, che ho deciso di fare un rientro con il botto! Sono perfettamente consapevole che per questo titolo e per questo articolo ci saranno tante critiche (bombardamenti forse).

Ma dopo quasi 3 anni di vita milanese, 2 di Blog e dopo aver capito che basta uscire da Milano per avere la conferma che la normalità esiste, sono arrivata a questa conclusione.

Amo la mia città, ma temo che sia popolata di uomini che non amano le donne.

Perché quando vi piace qualcosa ve lo gustate, lo assaporate, ve lo godete. Se vi ingozzate o vi accontentate di cibo scadente pur di mangiare non si può certo dire né che ne siate intenditori, né che quello che mangiate vi piaccia veramente.

Perché non è facendo indigestione di donne che dimostrate quanto siete maschi. In realtà voi usate le donne per mascherare il fatto che fondamentalmente siete tutti gay!

E vi spiego  subito il perché. Preferite una serata con i vostri amici maschi piuttosto che uscire con una donna che “vi piace”. Mettete prima di noi una serata in palestra che passerete ammirando il vostro petto depilato allo specchio e, nella migliore delle ipotesi, negli spogliatoi a farvi le sopracciglia e a confrontarvi i bicipiti. Preferite uscire ogni sera con il vostro amichetto del cuore e, a fine serata, (di solito poco dopo la mezzanotte) se vi avanza tempo, mandate un messaggio preimpostato alla vostra rubrica femminile, semplicemente con lo scopo di  incrementare il vostro allenamento fisico quotidiano con un po’ di sesso in modalità coniglio. Tra una serata con una bella donna e una partita di calcio, preferite sempre guardare altri maschi che corrono in mutandoni bianchi dietro a una palla. Se poi potete andare allo stadio e riuscite a stringergli la mano provate anche il vostro migliore orgasmo. Siete attenti alla moda e ai vestiti peggio di una fashion Blogger e vestite con tanta precisione quanta poca virilità (per favore i bracciali fino al gomito lasciateli a noi). Avete nevrosi e crisi d’ansia tipiche del ciclo mestruale e, se per sbaglio vi si spezza un unghia, vi fate portare al pronto soccorso. In bagno ci mettete più tempo di noi a prepararvi. Volete essere corteggiati come la più viziata delle celebrità e avete assimilato comportamenti che sono sempre stati rigorosamente femminili, quali : farsi pagare il conto, farsi cercare, farsi venire a prendere, farsi mantenere, farsi invitare, andare dallo psichiatra, fare shopping ( e potrei andare avanti per innumerevoli pagine).

Non so, devo aggiungere altro per dimostrarvi che siete tutti gay e che forse dovreste farvene una ragione?

In tanti mi chiedono spesso come mai io sia single e, ho passato un periodo in cui mi ero pure convinta che fosse colpa mia, che fossi io il problema, che fossi troppo complicata ed esigente e che forse non potevo ritenermi in grado di vivere un rapporto di coppia normale. E questo aveva abbassato la mia autostima facendomi entrare in un vortice di insicurezze e paure.

No signori, il problema non sono io né tantomeno lo sono le mie amiche o le altre donne single che conosco. Facile dire “siete tutte pazze”. La pazzia è un concetto molto relativo, il fatto che voi siate tutti gay è un dato di fatto.

E ci tengo a precisare che non sto dando connotazioni negative alla parola gay. Ho amici gay che adoro e ho totale stima per quelli che lo sono dichiaratamente e che vivono il loro status in totale serenità.

Quello che non sopporto è vedere tanti uomini che fingono una virilità inesistente, che  illudono e prendono in giro donne ancora speranzose di poter avere al loro fianco un vero maschio. Un uomo che sappia ancora cosa significhi corteggiare, essere un gentiluomo, far crescere un rapporto con la donna che amano. Un uomo che lavori per la sua solidità e per il suo futuro, ( e che tendenzialmente esca dall’ufficio dopo di noi) che sappia ancora usare un martello e un trapano (no, non quello che avete in mezzo alle gambe), che sappia sopportare il dolore fisico più di noi e che abbia nel suo armadietto in bagno meno creme di noi. Un uomo che voglia proteggere la sua compagna, che lotti per lei e che le permetta di essere donna.

Dite che non siamo più le donne di una volta. Ma ci credo signori, almeno uno dei due che porti i pantaloni in casa deve esserci! E di certo non siete voi…



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