Roberto Giacobbo ha una dote naturale, quella di trascinare il pubblico ai confini della conoscenza. Ipnotizzatore mediatico, utilizza il potere di attrarre, e sa persuadere sfruttando il fascino del mistero: sempre speciale e singolare. Il modo in cui si presentano a livello visivo, auditivo e cinestesico i temi delle puntate vanno ad influenzare e suggestionare con il loro carisma il pubblico, fino a renderli interessanti, divertenti, convincenti e talvolta indimenticabili.
Con la nuova serie, ambientata in una scenografia totalmente rinnovata, composta da tanti piccoli set cinematografici, Giacobbo incontra ospiti, scienziati, professori universitari ma anche cantanti, attori e figure leggendarie del passato.
Nella prima puntata i misteri “mai svelati” ( questo è il segno distintivo della trasmissione ) della tomba di Tutankhamon, la sorprendente storia della spia Wallis Simpson, e la leggenda di un regno impossibile… Tutto questo ed altro a Voyager, su Rai2, il viaggio ai confini della conoscenza è ricominciato, siete pronti?
Roberto Giacobbo ha potuto condurre una nuova indagine per rispondere a queste domande e per scoprire cosa si nasconde dietro al mistero del faraone bambino.
La scoperta fu subito accompagnata dalla credenza che essa, fosse protetta da una potentissima maledizione: “La morte coglierà con ali leggere chiunque tocchi la tomba del Faraone”. Lord Carnarvon mentre si trovava nella tomba del faraone, venne punto da una zanzara su una guancia e dopo una settimana fu colpito da una forte febbre che si trasformò in polmonite. Tra la gente si ipotizzò che il faraone si stesse vendicando e che la tomba potesse essere protetta da forze ignote.
Poi morirono l’assistente di Carter, Arthur Mace anche questi inspiegabilmente, Richard Bethell segretario di Carnarvon colpito da infarto, il principe Ali Kamal Fahmy anch’egli entrato nella tomba, un custode del museo morto mentre etichettava alcuni reperti della tomba. Ora, a distanza di tempo il fascino della maledizione sfuma cancellato dalla nostra moderna razionalità.
All’interno della tomba si formano virus invisibili ed è necessario aerare l’ambiente almeno per due giorni prima di entrarvi, nel tempo, è vero, si sono verificati fenomeni curiosi che hanno alimentato l’ alone sinistro ma, sicuramente nulla di paranormale, al punto che lo stesso Howard Carter non fu colpito da morte prematura anzi morì all’ età di 66 anni il 1939.
In conclusione cito le accattivanti parole che segnano la fine del servizio: “Oggi, dopo oltre un milione di tramonti, Tutankhamon, riposa nella propria tomba, unico tra i re che fece grande l’Egitto”!