di Nicola Pucci
Ted Ligety e Tina Maze. Sono loro i due campioni che i Mondiali di Schladming incoronano come grandi protagonisti della kermesse austriaca più importante, in proiezione Giochi Olimpici di Sochi il prossimo anno.
Ted Ligety – da http://www.trbimg.com
L’americano si presentava all’appuntamento forte di un dominio assoluto nella specialità più tecnica del mondo dello sci, lo slalom gigante. E sulla Planai non ha tradito le attese disegnando venerdì una prova magistrale come solo lui è capace di fare. Il ragazzo di Salt Lake City ha lasciato le briciole ad avversari agguerriti come il talento di casa Austria Marcel Hirscher, giunto secondo, ed il nostro eccellente Manfred Moelgg che si è guadagnato il bronzo, terza medaglia dopo l’argento in slalom ad Are (2007) ed il bronzo sempre tra i pali stretti a Garmisch (2011). Ma per Ligety la vittoria in gigante, che raddoppia quella già ottenuta due anni fa proprio in Germania, ha chiuso una dieci giorni assolutamente da incorniciare, avviata mercoledì 6 febbraio con il successo nel supergigante più adatto alle sue caratteristiche che si potesse tracciare e proseguita lunedì 11 con il primo posto in supercombinata. Tre medaglie d’oro come a nessuno in era moderna era mai accaduto, con la conferma di essere l’indiscusso numero uno del gigante e i primi trionfi in carriera in supergigante e supercombinata. Vien proprio da dire che non poteva scegliere occasione migliore … e se si pensa che l’ultimo tris al maschile era datato 1958 e fu opera del grandissimo Toni Sailer, beh … tanto di cappello Ted!
Tina Maze – da www.sports.fr
Tina Maze torna tra le terre slovene con tre medaglie al collo, oro nel supergigante che è costato caro alla povera Lindsey Vonn, argento in supercombinata e slalom gigante. La bella Tina è la dominatrice della stagione in Coppa del Mondo, forse covava l’ambizione di salire sul podio in tutte le disciplice, ha di che gioire ma al suo orgoglio di campionessa brucia di non aver conquistato l’oro tra i pali del gigante e dello slalom dove partiva con i favori del pronostico.
I Mondiali si congedano con la buona prestazione globale degli azzurri che mettono in bacheca tre medaglie con Paris, Nadia Fanchini e Moelgg; con la sorprendente e rinata Francia che si impone tra le ragazze con Rolland in discesa e Worley in gigante; con la semi-debacle austriaca che salva il proprio onore alpino grazie al fenomenale Hirscher che l’ultimo giorno vince lo slalom; con Svindal e Maria Riesch che sono gli unici altri ad acchiappare un paio di medaglie; con la dolorosa storia dell’immensa Lindsey Vonn che paga dazio in apertura di programma alle scelte dell’organizzazione che manda in scena quando non dovrebbe il supergigante femminile e ci rimette piatto tibiale, crociato anteriore e collaterale mediale. La sua stagione si chiude qui, con l’augurio di rivederla il prossimo inverno.