Marc Prensky
La felice espressione di “nativi digitali” (digital native) che usa la metafora dell’”indigeno” è stata coniata da Marc Prensky [ www.marcprensky.com ] per descrivere i nati dopo il 1980 (alcuni testi riportano anche 1996) che per la loro età hanno vissuto in un periodo dominato dalla tecnologia digitale. Sembra che costoro si destreggino con grande naturalezza tra cellulari, smatphone, computer ed internet (Social Network, Google, ecc.). Sono come una popolazione del luogo che si sta considerando. Anche qui il “luogo” è una metafora dell’”uso” della tecnologia digitale e non dallo “stare” in reale luogo fisico. Si potrebbe definire il luogo dell’uso della tecnologia digitale in senso ampio, in quanto comprende anche il luogo virtuale dello spazio cibernetico. Pertanto l’indigeno, il Nativo digitale è colui che è capace di abitare un luogo ciberspazio.
Il “Nativo Digitale” raccolgono informazioni da molte fonti, anche differenti tra loro e provenienti da vari dispositivi, preferiscono elaborare immagini e video piuttosto che testi e la loro conoscenza è regolata in modo reticolare (diremmo casuale da Random, in analogia alla RAM di un PC) anziché in sequenza come era nei vecchi nastri magnetici o come tutt’ora nei tradizionali testi a lettura lineare del mondo analogico. A questi sembrerebbero contrapporsi gli ipertesti che rientrano nel dominio dei nativi digitali.
In contrapposizione ci sarebbero i Digital Immigrant (Immigranti Digitali) che hanno appreso l’uso solo in età adulta delle tecnologie digitali. Questi sono abituati a lavorare su carta, amano sentire odore della carta e sporcarsi di inchiostro, vogliono scrivere a matita sul margine e sottolineare i testi. Per revisionare una email la stampano, oppure chiamano il destinatario per sapere se è stata ricevuta, archiviano l’email in faldoni e ne tengono una doppia gestione. Si confondono per la miriade di fonti che restituisce un motore di ricerca, si soffermano sui soliti siti, la loro navigazione è limitata a pochi necessari siti o blog che per loro sono fonti imposte dallo sviluppo e della modernità, giustificano queste scelte per la necessità di economizzare della prorpria azienda in cui lavora e dei fornitori. Pertanto il suo motto è “poche fonti ma buone”. Preferisce siti e documenti testuali, scarta se può le immagini ed i video, che comunque hanno una funzione di completamento, di appoggio e secondario.
Tuttavia, non sembra che si tratti di una moda come è avvenuto in passato per certi prodotti, anzi ha sempre più marcato il segno della rivoluzione, si tratta di un salto (gap) generazionale senza precedenti che riguarda in profondità anche il modo di pensare e ragionare. Come ad esempio nell’edizione di un testo si impone il concetto di “Copia, Taglia & Incolla“.
Gli insegnanti sono in gran parte “Immigranti” ed è ormai fin troppo noto il problema di come un “Immigrato” debba spiegare la Tecnologia ad un “Nativo”. Problemi come il riconoscere e comprendere i comportamenti digitali e processi cognitivi nuovi (salvare, tagliare una immagine, seppiare una foto, convertire un file DOC in PDF, ecc ). Come farà a affrontare il tema del “Copia & Incolla” alla Lavagna di ardesia, come farà a valutare – con criteri tradizionali – la comprensione di processi cognitivi che egli stesso non conosce o conosce appena? Non è quindi urgente una maggiore consapevolezza del “Mondo Digitale” che continuano ad usare come se fosse “in prestito”?
Eppure non mancano le critiche. Qualcuno obietta dicendo che il “mondo Digitale” è stato creato dai “Digital Immigrant“. E ancora che vi sono persone che costituiscono il gruppo degli “scettici della Net Generation“. Ma questa è un’altra storia, ne parleremo in un altro articolo.
Antonio Conte
Fonti
- www.marcprensky.com
- http://it.wikipedia.org/wiki/Nativo_digitale
- http://youthandmedia.org/video/born-digital/
- http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2011-01-02/regno-nativi-digitali-123721.shtml?uuid=AYBApdwC
- http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-03-09/nati-societa-multischermo-143640.shtml?uuid=AanjckED
- http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2011-01-01/nativi-digitali-151924.shtml?uuid=AYcB4RwC
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