>>I neet: generazione tirocinio

Creato il 06 novembre 2013 da Felice Monda
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I neet: generazione tirocinio

Marco è di Brolo, vicino Catania, ha 27 anni, una laurea in relazioni internazionali e lavora come cameriere e barista a Perugia, la città dove ha studiato. Rosario, di Lucera (in provincia di Foggia) ha la stessa età e lo stesso titolo di studio. É giornalista pubblicista e ora vive a Roma perchè ha appena finito uno stage di 6 mesi a Sky, gratis ovviamente. Antonio Maria è nato nel 1985 a Leonforte, a pochi chilometri da Enna. Dopo essersi laureato in Scienze Politiche è tornato a casa e sta scrivendo un saggio sulle frontiere che pubblicherà in Spagna. Francesco è di Lamezia Terme, ha 32 anni e una laurea in agraria, nonché anni di contratti a progetto durati ognuno pochi mesi. Secondo il ministero del Lavoro sono idonei a partecipare al progetto Amva neet partito un mese fa. Il bando in questione è riservato a giovani tra i 25 e i 34 anni, laureati in discipline che «comportano maggiori difficoltà per l’inserimento nel mercato del lavoro». Costa 10 milioni, ovvero una parte consistente delle risorse stanziate nell’ultimo pacchetto di misure per affrontare la disoccupazione giovanile, che supera abbondantemente il 30% in Campania o in Calabria. Al 16 ottobre risultano candidati 8.393 aziende e 19.361 tirocinanti. I neet (letteralmente not in education not in employement, giovani che non studiano né lavorano) gareggiano per ottenere uno dei 3 mila tirocini di sei mesi finanziati in una delle strutture che ha presentato domanda entro il 23 settembre. Chi di loro riuscirà a vincere il premio in palio, riceverà 500 euro lordi mensili se svolgeranno il tirocinio nelle cosidette «regioni di convergenza»: Puglia, Calabria, Sicilia e Campania. Se poi rientreranno nella short list di 200 persone, allora avranno diritto a ben 1300 euro lordi mensili e potranno maturare l’esperienza formativa fuori dalla regione di residenza. L’importante è che abbiano una laurea considerata «debole», cioè difficile da spendere nell’attuale mondo del lavoro: scienze della comunicazione, lettere, filosofia e questo è scontato. Ma ci sono anche biologia e giurisprudenza. A esclusione quindi, sono «forti» i laureati in economia, ingegneria, architettura, medicina e farmacia. Gli altri per il ministero del Lavoro sono tutti «Neet», e basta. Attualmente, per il governo, neet significa giovane laureato, disoccupato già avanzato con l’età e soprattutto campano, calabrese, siciliano, pugliese. Se sei nato a Rieti, o in Sardegna, o in Basilicata non sei più meritevole di tirocinio. In realtà, pur essendo meridionali, nati in una regione sfavorita, Marco, Rosario, Francesco e Antonio non rientrano nella definizione, perché hanno una laurea, continuano sia a formarsi che a studiare e spesso lavorano come precari, anche a nero. di Silvia Colangeli - http://www.ilmanifesto.it/ link all’articolo completo: http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/10081/

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