Tre ore e mezzo di lavoro in due giorni hanno prodotto nelle tasche dei consiglieri comunali 185,20 (92,60 € a riunione) euro lordi.
A tanto ammonta l’ultima entrata – relativa alla sessione consiliare di maggio, spalmata in due giornate consecutive – per quei consiglieri che hanno preso parte ad entrambe le sedute. Un capitolo, questo del partecipare alle riunioni di Consiglio comunale che denota un malcostume, praticato da alcuni furbetti: firmo la presenza e dopo alcune manciate di minuti lascio l’aula.
Il costo medio orario – per i consiglieri che hanno seguito dall’inizio alla fine lo svolgimento dei lavori in entrambe le giornate – è stato, per le casse pubbliche cittadine, di quasi 53 euro; per chi se n’è andato prima è ovviamente più alto. Non c’è male, se si considera quanto guadagna in media un operaio o un impiegato qualunque. La prima giornata di lavori in aula, infatti, ha avuto inizio alle 19 ed è terminata alle 21.15. La seduta di prosecuzione del giorno seguente, iniziata alle 17 e terminata alle 18.15, si è conclusa – come il giorno prima e per l’ennesima volta – a causa della mancanza del numero legale in fase di votazione di un atto.
POCA QUANTITÀ E QUALITÀ DA CONSIGLIO E GIUNTA – In due giorni, dei 57 punti all’ordine del giorno, ne sono stati approvati 20 (uno ritirato dall’amministrazione su sollecitazione del Consiglio ed un altro relativo alle modifiche dello statuto comunale). E 16 di essi appartengono all’ormai infinita sequela di debiti fuori bilancio che, spesso dopo anni, giungono al vaglio obbligatorio del parlamento cittadino. Lo stop all’approvazione degli ultimi otto debiti è stato determinato dal fatto che “le commissioni consiliari – afferma il presidente del Consiglio comunale, Pietro Marino – non hanno potuto affrontare la discussione nel merito, poiché sono giunti alla loro attenzione solo da pochi giorni”. All’ulteriore domanda di notizie in merito alla discussione del bilancio consuntivo 2012 (ampiamente scaduto) e del preventivo 2013 termine ultimo il 30 giugno, Marino risponde: “Non è giunto ancora in Aula. Ho scritto più volte alla Giunta, sia per il rendiconto 2012 che per il previsionale 2013, ma dopo non aver ottenuto risposta mi sono stancato. Per il consuntivo siamo già a rischio commissariamento con un ulteriore aggravio di costi per circa 2 mila euro”.
Alessandro Accardo Palumbo
Ma c’è il tempo per i giochi di prestigio
Scivolano come niente fosse i punti dell’Odg
che riguardano il taglio delle indennità
MAZARA DEL VALLO (TP) – Con lo stop ai debiti fuori bilancio esaminabili nella due giorni di sedute consiliari si è verificato l’autentico colpo di genio: il salto acrobatico, dal 32 al 34, dei punti all’o. d. g.: riduzione del 10% dell’indennità dei Consiglieri comunali; del 20% per il presidente del Consiglio comunale e dei gettoni dei Consiglieri – atto d’indirizzo; azzeramento dell’indennità e dei gettoni di presenza dei Consiglieri. Una dimenticanza, quella proposta dal consigliere Matteo Bommarito, ed avallata con voto dall’Assise cittadina, che la dice lunga sulle reali intenzioni di abbattere la spesa degli stipendi, aumentata in modo retroattivo sin dal 2011 nel giugno del 2012. Il punto in questione è in trattazione dall’ottobre 2012 ma, guarda caso, non c’è nessuno che si prenda la briga di fare un prelievo (anticiparne cioè la discussione in Aula) e metterlo in votazione. Il clima in Aula, da parecchi mesi, è quello da campagna elettorale, ma tra un anno si tornerà a votare ed i cittadini non sono stupidi.
(aap)