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I numeri delle NBA Finals: James e la prima volta per i Cavaliers o Curry si prende tutto per i suoi Warriors?

Creato il 02 giugno 2015 da Basketcaffe @basketcaffe
NBA Finals 2015 - © 2015 Twitter/NBA

NBA Finals 2015 – © 2015 Twitter/NBA

L’occasione, da entrambe le parti, è di quelle che entrano nella storia della franchigia dalla porta principale. I Cavaliers non hanno mai vinto un titolo NBA, perdendo soltanto le Finals del 2007 con un sweep subito dagli Spurs e, in generale a livello sportivo, Cleveland è probabilmente considerata la città perdente per antonomasia negli Stati Uniti. I Warriors non ricordano più nemmeno cosa significhi mettersi un anello al dito, considerando che mancano dal trono (e dalle Finals) dal lontano 1975, quando sconfissero i favoritissimi Washington Bullets. Sarà una prima volta o un ritorno atteso per 40 lunghissimi anni?

Alla Vigilia

I Warriors sono, semplicemente, la squadra migliore vista quest’anno sui parquet NBA. Le 67 vittorie stagionali sono ben 14 in più di quelle racimolate dai Cavs, ma, dal 15 gennaio in avanti, Cleveland ha scritto 34 successi e 9 sconfitte, leggermente meglio del 36-10 fatto segnare da Golden State. I californiani, comunque, sono la decima squadra nella storia a vincere almeno 67 partite e sette delle precedenti nove compagini hanno poi vinto il titolo. Ciò che potrebbe giocare a loro sfavore è l’assenza totale di giocatori con esperienza nelle Finals. L’ultimo team a conquistare l’anello in una simile situazione sono stati niente meno che i Bulls classe 1990/91. Se i Warriors sono stati una macchina da guerra in regular season, prima squadra da Chicago nel 96/97 ad avere una media di 11.4 punti di vantaggio ogni 100 possessi, i Cavs hanno fatto meglio di loro, statisticamente, nei playoff, aiutati però dalla minor competizione di livello nella Eastern Conference.

Golden State ha segnato 107.3 punti ogni 100 possessi, seconda alle spalle di Cleveland, a quota 108.6, mentre ne ha subiti 98.9, quarta, dietro alla franchigia dell’Ohio stanziata a 98.5. Il +10.1 ogni 100 possessi fatto segnare da LeBron James e compagni è il miglior risultato in questi playoff, davanti al +8.4 dei californiani. Da ricordare che nessuna delle ultime 13 squadre vincitrici del titolo NBA ha chiuso la regular season fuori dalle prime dieci per efficienza difensiva. I Warriors hanno chiuso primi, i Cavs addirittura 20°. Golden State è la squadra che ha tirato meglio nei playoff, con una percentuale reale del 52.8%, anche considerando che sono la squadra che tira maggiormente da tre punti (35.8% dei tiri), con Cleveland alle spalle (35.6%).

I californiani sono maestri della palla rubata e del gioco veloce, come dimostrano i 21.6 punti in fast break a partita, ma dovranno contenere le palle perse, ben 15.7 ogni 100 possessi sin qui, il dato peggiore in questi playoff. I Cavs hanno tenuto gli avversari ad una percentuale reale del 45.1% e ad una inferiore al 30% da oltre l’arco, miglior difesa di questa post-season. La franchigia dell’Ohio raccoglie il 28.5% dei rimbalzi disponibili e colpisce soprattutto nel primo tempo, tenendo gli avversari a 15.2 punti ogni 100 possessi nel frangente di partita. Due squadre fenomenali, certamente le migliori di questo 2015, pronte a darsi battaglia per conquistare il tanto agognato anello.

Nella notte tra giovedì 4 e venerdì 5 giugno alle 3 via alle #NBAFinals tra @warriors e @cavs. Gli orari italiani –> http://t.co/xi04YFy7o8

— Basketcaffe.com (@Basketcaffe) May 28, 2015

Match-Up e Uomini Chiave

Il successo dei Warriors è racchiuso nelle scelte di qualità assoluta fatte negli scorsi Draft: 2009, alla 7 chiamato l’MVP stagionale Steph Curry, 2011, alla 11 chiamato lo Splash Brother Klay Thompson, 2012, alla 7 chiamato il rinato Harrison Barnes, 2012 again, alla 35 chiamata la sorpresa di quest’anno, il secondo miglior difensore della regular season, Draymond Green. Curry sarà, ovviamente, l’uomo da tenere in maggiore considerazione per la difesa di Cleveland. Dopo aver conquistato il titolo di miglior giocatore della regular season, il prodotto di Davidson ha continuato a macinare grandi prestazione anche nei playoff: in 15 gare giocate, 29.2 punti di media, con il 46% al tiro ed il 44% da oltre l’arco, cui ha aggiunto 4.9 rimbalzi, 6.4 assist e quasi due palle rubate a partita. Le sue 286 triple a segno in regular season, record di sempre in NBA, sono parte delle 883 totali dei Warriors, terza miglior prestazione di sempre nella Lega, ma, se c’è una squadra pronta a tenere testa ai californiani, è proprio Cleveland, capace di 826 bombe a bersaglio.

Se Curry ha segnato una media di 5 triple a partita nei playoff e ha già stabilito il record per il maggior numero di tiri segnati da oltre l’arco in una post-season, J.R. Smith è rovente in questi playoff dai 7.25 e ha fatto registrare un record di franchigia con 8 triple a segno in Gara 1 contro gli Hawks. Le percentuali da tre punti, dunque, saranno un fattore fondamentale nello sviluppo della serie. Un giocatore chiave sarà Green, da entrambi i lati del campo. Sarà lui il primo difensore su James e dovrà raccogliere la complicata eredità di Kawhi Leonard, MVP delle scorse Finals, in questo delicato ruolo. Con lui sul parquet i Warriors sono avanti di 13 punti ogni 100 possessi contro ogni avversario in questi playoff, mentre sono sotto di ben 8.5 punti se Green è in panchina. Un net rating pauroso di 21.5 punti ogni 100 possessi, il migliore in questa post-season. Il Prescelto è l’uomo da tenere sotto chiave se i californiani vogliono avere ambizioni di titolo. James ha statistiche pazzesche in questi playoff, quali 27.6 punti, 10.4 rimbalzi e 8.3 assist a partita, ma sta tirando al di sotto dei suoi standard, soprattutto nei pull-up jumpers (23%).

Coloro che sono arrivati a stagione in corso stanno dando un contributo fenomenale alla causa: i Cavs segnano 111.5 punti ogni 100 possessi con Smith sul parquet, ne subiscono appena 92.5 con Timofey Mozgov sotto canestro e superano gli avversari di 13.8 punti ogni 100 possessi con Iman Shumpert in gioco. Tristan Thompson ha raccolto il 13.4% dei rimbalzi disponibili, trasformandosi in una macchina da doppie-doppie, e come dimenticarsi di Kyrie Irving, che tira con l’80.2% quando è smarcato (19/31 da tre punti) e potrebbe essere la vera spina nel fianco della difesa di Golden State. Parlando di gregari, il ruolo di Barnes, tornato a livelli stellari dopo la pessima scorsa stagione, sarà di quelli fondamentali, così come quello di Andre Iguodala dalla panchina, tanto in fase difensiva quanto in quella offensiva. L’ex Sixers ha un assist-turnover ratio di 6.38 (51-8), il migliore in questi playoff per chi ha giocato almeno 8 partite. Le fortune dei Warriors, comunque, dipenderanno in particolare dalla piena ripresa di Klay Thompson dalla concussion subita contro i Rockets in Gara 5. Senza di lui, Golden State potrebbe lasciar per strada una sanguinosa sconfitta alla Oracle Arena.

Verso #NBAFinals la shotchart del tiro da tre di @StephenCurry30 nei playoffs: spicca il 92,3 % dall'angolo sinistro! pic.twitter.com/f1LMLtbLa2

— Basketcaffe.com (@Basketcaffe) June 1, 2015

Il Pronostico

In stagione sono stati due i precedenti: 112-94 per i Warriors nel primo caso, ma con i Cavaliers senza James e Shumpert. Nella seconda occasione è stato proprio il Prescelto, con 42 punti, a decidere la sfida sul 110-99 per Cleveland. E’ incredibile come questa sia la prima finale da quella del 1947, anno d’esordio della NBA, con due allenatori al primo anno sulle rispettive panchine. Steve Kerr e David Blatt si sono dimostrati due eccellenti condottieri per le fortune delle loro squadre e hanno riscritto la storia di questo sport con i loro successi. Sarà fondamentale aggiudicarsi una vittoria in trasferta per vincere la serie, ma, di certo, non sarà altrettanto semplice: i Warriors hanno vinto 39 delle 41 partite di regular season alla Oracle Arena e, nel complessivo stagionale, sono a quota 46-3, mentre i Cavaliers hanno vinto 26 delle ultime 28 uscite alla Quicken Loans Arena.

Lanciarsi in un pronostico è quanto mai difficile, ma si può provare a ragionare due possibili scenari: ammesso (e non concesso) che Thompson si riprenda al meglio già per Gara 1, i Warriors potrebbero vincere sull’onda dell’entusiasmo le prime due partite in casa, fare il colpaccio nell’Ohio, e vincere l’anello in Gara 5. Se, però, Cleveland vincerà una delle prime due gare in California e la serie dovesse protrarsi, sarà l’esperienza del team di Blatt ed il talento sconfinato di James ad uscire vincitore. Che sia 4-1 Warriors, 2-4 Cavaliers o qualsiasi altro risultato, c’è chi ha già vinto: la città di Akron, culla della mitologia del basket contemporaneo.

 

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