I nuovi rivoluzionari

Creato il 10 dicembre 2013 da Cittasottile

Ieri mattina, tram numero 3, ore 9,30. Alla fermata saliamo in pochi, tra questi un venticinquenne vestito sportivo e con la faccia pulita. Parla al telefono in modo concitato, ma con la voce ferma. “… ne hanno beccato un che teneva aperto, gli hanno fatto il culo… dovevano spaccargli tutto a quello stronzo… come, stiamo tutti in piazza, e quelli lavorano… ha avuto il coraggio di dire che aveva guadagnato più in un’ora che in tutto il giorno prima, ‘sto bastardo… anche questo bar qui davanti è aperto… ‘sti stronzi, devono spaccargli tutto… vabbè, ciao”.
Dalla parte opposta si sente arrivare il controllore: “biglietto prego”. Il giovane spaccavetrine si alza e si avvicina alla porta, ma non può evitare un incontro indesiderato. “Biglietto, prego”. “Non ce l’ho, e non ho neanche i documenti”, dice con fare tranquillo il ragazzo. “Non hai neanche i documenti?” Chiede costernato il bigliettaio, evidentemente davanti a un bivio difficile da affrontare, le cui diramazioni conosce fin troppo bene. “Sì, ma tanto adesso scendo”. “Sai che devo farti la multa?”, cerca di riprendersi il controllore. “Sì ma tanto ora scendo, Buona giornata”. La porta si apre e il ragazzo scende, con una elegante cartella di pelle sottobraccio che prima non avevo notato e una camminata sicura, la smorfia di soddisfazione di chi la fa sempre franca sulle labbra.



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