I nuraghi come edifici di culto

Creato il 14 marzo 2012 da Zfrantziscu

E' in libreria il libro di Augusto Mulas "L'isola sacra - Ipotesi sull'utilizzo cultuale dei nuraghi", edizioni Condaghes, € 20, un saggio che, come suggerisce il titolo, sostiene come i nuraghi fossero degli edifici dedicati al culto. Un libro che dovrebbe suscitare importanti discussioni e non solo per questa tesi principale, ma che - auguro di sbagliarmi - finirà per interessare i cittadini, non gli ambiti della archeologia ufficiale. Pubblico la presentazione che di "L'isola sacra" ha fatto l'architetto Franco Laner.[zfp]
di Franco Laner
L’aggettivo “sacro”, molto impegnativo, che l’Autore affianca all’Isola e che ne stabilisce perentoriamente un carattere, è il cambio di paradigma di una visione dell’archeologia isolana, sdoganata dal militarismo, dal nuraghe/fortezza di taramelliliana derivazione, che aveva subìto il primo tremendo smantellamento dal prof. Massimo Pittau nel suo Sardegna nuragica del 1977. Certo, ci sono ancora sacche di resistenza e a queste sembra rivolgersi Mulas nei capitoli in cui porta altre evidenze alle tante accumulatesi nell’ultimo trentennio contro la fuorviante ipotesi sulla funzione militarista. So bene che l’aggettivo militarista è riduttivo, ma non è qui il caso di riprendere morbidi aggiustamenti e distinguo, perché tutti sanno a cosa mi riferisco. Sono convinto che ora tutti gli sforzi debbano concentrarsi sulla definizione di sacro, che può essere declinato in tanti modi. Ogni società è permeata di sacro, ovvero di profano, il contrario, che lo complementa, anche se il confine fra il sacro e il profano non è una linea demarcatrice, quanto un territorio lattiginoso e indefinibile. [sighi a lèghere]

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