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“I padroni rubano gli 80 euro”. Il decreto Irpef tra compagni ed onorevoli vacanze

Creato il 16 giugno 2014 da Ideaoccidente

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C’è chi soprattutto tra i parlamentari della minoranza, rimprovera a Matteo Nazionale di andare un po’ troppo di corsa, senza lasciare all’Assemblea i giusti tempi di controllo e discussione dei decreti governativi. Il lettore tenga a mente questo fatto, prima di continuare a leggere.

Renzi, in una conferenza stampa che assomigliava più alla presentazione della tesina all’esame di maturità, aveva promesso di consegnare ai lavoratori italiani un’ottantina di euro in busta paga da spendere e spandere nel mercato (si spera) interno, così da ridare vivacità all’economia italiana. La data per la formulazione del decreto venne messa, intelligentemente, subito dopo le elezioni europee. Grillo e Brunetta l’hanno accusato di voto di scambio: vero o falso, i benedetti soldini sono arrivati con un provvedimento che – di fretta – le Camere si sono adoperate ad approvare. Al Senato il Governo è stato costretto a porre la questione di fiducia, e forse lo rifarà anche alla Camera. Stamattina, dopo il caffè mattutino e la lettura dei quotidiani, i deputati si sono (o si sarebbero dovuti) riunire per discutere del famoso decreto Ipref. Così è stato. Stranamente (!?), però, gli onorevoli coinvolti dal dibattito erano veramente quattro gatti. Ad esser maliziosi si fa peccato, ma spesso ci si piglia. Le misure in favore dei consumi saranno anche utili, ma vuoi mettere quanto possa smuovere l’economia una onorevole gitarella al mare o in montagna? Poi dite che il Parlamento non pensa al turismo.

 

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