Allora i terreni da coltivare si spietravano a mano, sasso dopo sasso.
E si coltivavano per sopravvivere.
Allora le uniche prosperità erano gli animali e i figli.
Poi è arrivata qualche lira ed ha guastato tutto.
Ha rotto equilibri antichi, tenuti in piedi per secoli solo dalla miseria e dalla fame.
Ora, che una quantità insensata di cemento è stata versata a sproposito, brutalmente - come una bestemmia urlata in faccia ad un povero cristo - su tutto il paese, anche nel cuore del vecchio centro storico, prendendo il posto delle stradine e delle piazzette lastricate a pietra e dei muri a secco centenari, le case - se va bene - hanno gli esterni di quarzo plastico e gl’infissi d’alluminio anodizzato - perfino alcune di quelle costruite non proprio di recente".
(da Le stagioni della lattaia di Salvatore M.Ruggiero)