Secondo Bill Gates, l'uomo più ricco del mondo, entro il 2035 nessun paese sarà più povero.
Durante il discorso annuale della Bill & Melinda Gates Foundation, Gates ha detto che dal 2035 il reddito pro-capite della maggior parte dei paesi poveri sarà significativamente più alto e ha contestato i tre miti che attualmente bloccano il progresso dei paesi poveri: i paesi poveri sono condannati a rimanere poveri, gli aiuti esteri sono un grande spreco, salvare vite umane porta a un eccesso di popolazione.
Tuttavia, nel 2013, molte parti del mondo lottano ancora con una povertà dilagante e una miriade di problemi economici.
Quali sono le nazioni che costituiscono il gruppo dei dieci paesi più poveri del mondo? Secondo i dati provenienti dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), ecco la graduatoria ordinata per PIL pro-capite a parità di potere di acquisto:
Repubblica Democratica del Congo (PIL pro-capite: 394 dollari) Zimbabwe (PIL pro-capite: 589 dollari) Burundi (PIL pro-capite: 648 dollari) Liberia (PIL pro-capite: 716 dollari) Eritrea (PIL pro-capite: 792 dollari) Repubblica Centrafricana (PIL pro-capite: 827 dollari) Niger (PIL pro-capite: 853 dollari) Malawi (PIL pro-capite: 893 dollari) Madagascar (PIL pro-capite: 972 dollari) Afghanistan (PIL pro-capite: 1.072 dollari)
La Repubblica Democratica del Congo, il paese più povero, è anche tra le venti nazioni più popolose del mondo. Con un'economia totalmente instabile e guerre civili che affliggono il paese dal secolo scorso, ci sono poche speranze che anche nei prossimi anni la povertà del paese possa decrescere. È incredibile confrontare la ricchezza del paese in termini di materie prime (tungsteno, oro e molti altri minerali) stimata in 24.000 miliardi di dollari e lo stato di endemica povertà di tutta la popolazione.
Spesso gli investitori si stupiscono che non sia possibile sfruttare le opportunità offerte dal potenziale enorme in termini di ricchezze naturali di queste nazioni.
Purtroppo, il denominatore comune di tutti questi paesi, oltre alle vaste risorse naturali, sono gli ostacoli che per tutte le aziende estere sono insormontabili a causa degli enormi problemi politici, sociali ed economici.
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