Nell' arcipelago di Bocas del Toro si ritrova la tipica atmosfera caribegna: bambini che giocano a baseball per strada, case di legno costruite su palafitte, donne sedute sul portico, pelli scure. Lascio Isla Colon - un concentrato di hotel, ristoranti e agenzie turistiche - per andare a Bastimentos, a soli dieci minuti di barca (e un totale di 10 turisti al massimo). Come il resto delle isole dell´arcipelago, anche Bastimentos e´ appartenuta alla United Fruit Company (banane), come del resto la gran parte delle terre dell´entroterra.
Lavorare non e´la priorita´degli abitanti dell´isola. Meglio giocare a carte o a domino. Il posto in cui faccio colazione e´in teoria un ristorante. Un po´difficile da trovare a causa di una minuscola insegna illeggibile. Per arrivarci bisogna scendere delle scale, entrare a casa di qualcuno (immagino dei proprietari ma non ne sono convinto) e attraversare una passerella. Il menu non e´un gran che, ma la vista sul mare e´senza prezzo. A fianco a me cinque donne stanno mangiando pollo fritto e bevendo birra alle nove di mattina. Parlano lungamente e con dovizia di particolari di una bambina che e´caduta e si e´ fatta male ad un labbro, praticamente l'evento del mese. Capisco solo una parte della conversazione perche´ alcune parlano in inglese, altre in spagnolo e altre ancora in una strana lingua che ha parole di entrambe. Si chiama gui-gui o qualcosa di simile.
A Bastimentos non c´e´molto da fare tranne camminare per l´unico marciapiedi (non ci sono macchine) che e´ lungo meno di un chilometro. Prendendo un sentiero che si inoltra nel bosco si arriva ad una spiaggia di sabbia bianca e onde alte dove surfisti in erba tentano di darsi da fare e bagnanti intrepidi sfidano le onde assassine. Dopo aver letto le istruzioni su come comportarsi se si e´ presi da una corrente, faccio il bagno allontanandomi il minimo dalla spiaggia (non vale la pena andare dove non si tocca).
A Bastimentos l´orologio e´ cosi´ poco importante che rimango tutto il tempo con l´ora del Costa Rica, senza accorgermi che qui c´é un´ora in piu´. La sera incontro un tipo molto logorroico che vuole fare conversazione. Mi spiega che si è appena fatto una striscia di coca e che non è ora di andare a dormire. Altra gente per strada saluta e inizia a conversare. Alcuni con fini di lucro ("vuoi marijuana?") altri per passare il tempo. Immagino che a forza di vedere le stesse persone venga voglia di parlare con una faccia nuova.
Caribegno
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