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I panni sporchi… si lavavano in famiglia

Creato il 13 marzo 2015 da Marvigar4

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Un marito tradito dalla moglie cosa fa per “consolarsi” oggi? Semplice! Compra una pagina del “Corriere della Sera”, apre un profilo facebook, https://www.facebook.com/tuoexmarito, e sputtana la donna che ha tanto amato rivelando a tutta l’Italia quello che ha scoperto in un mese di indagini, verosimilmente molto costose. Bella consolazione! Siamo sicuri che questo marito di nome Enzo, così si firma, abbia davvero esposto al pubblico ludibrio la moglie? Siamo sicuri che si tratti di un tradimento reale? E se invece fossimo di fronte a un’invenzione, a una trovata pubblicitaria? Tutto è possibile. È possibile anche che Lucia, il nome presunto della moglie, sia effettivamente la donna fedifraga ritratta dal marito. Qui si apre l’annosa discussione sull’atteggiamento sempre più diffuso di chi non ha alcun scrupolo a lavare i panni sporchi davanti a tutti. Fu la televisione ad inaugurare questo costume: poco alla volta le persone comuni diventavano protagoniste con le proprie storie facendosi ospitare nelle trasmissioni tv, e non parliamo di storie virtuose o degne di essere raccontate per il valore morale o civile che rappresentavano. Sin dagli anni ’80 la tv commerciale italiana ha dato sempre più spazio al becerume, al pettegolezzo, allo sputtanamento, agli amorazzi finiti o mai iniziati, i rotocalchi seguivano a ruota, amplificando una tendenza già presente da qualche decennio (si pensi a riviste come “Grand Hotel”, “Bolero Teletutto” e “Novella 2000”). L’avvento di Internet ha definitivamente svincolato la vocazione italica alla spudoratezza delatoria, gli antichi lauzengiers o malparlieri, che tanto preoccupavano Dante, oggi hanno vita facile, si possono sbizzarrire dappertutto, su facebook, su twitter, su qualsiasi sito web. Ci si accusa, si offende, si ingiuria, si fa la spia, non ci si preoccupa più dello stile, del rispetto, della vita privata, della legge, tutto sembra lecito pur di pubblicare e pubblicarsi, ciò che conta oggi è far clamore, non importa come, mettersi in mostra, strepitare e credere di essere qualcuno, magari a spese di qualcun altro. O tempora, o mores.

mvg

P.S. Grazie anche al commento di una lettrice, alla quale sono riconoscente, si è scoperto che la famosa lettera di Enzo a Lucia, come si poteva sospettare, altro non era che una trovata pubblicitaria per lanciare il programma tv Alta infedeltà su Real Time in onda dal prossimo 16 marzo. Le mie considerazioni scritte prima di aver svelato l’arcano restano le stesse, se la trasmissione si occuperà di mettere in piazza le “corna” non vedo perché cambiare opinione…


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