I partiti mendicanti

Creato il 17 ottobre 2013 da Molipier @pier78
Ivan Lagrosa vedi altri articoli 17 ottobre 2013 14:16

La Camera dei Deputati ha finalmente approvato (ieri 16 ottobre) la legge che abolisce, di fatto, il finanziamento pubblico ai partiti. Dai 91 milioni di rimborso nel 2013 ai 45 per il 2015, all’azzeramento nel 2017.

Questa legge è stata invocata a gran voce dalla maggioranza degli italiani che, dopo il referendum del 1993 che aboliva il finanziamento pubblico ai partiti, si è sentita ingannata con l’introduzione della formula del “rimborso elettorale”. È un provvedimento che nasce quindi con l’intento di ridurre il gap tra la politica e i cittadini.

Una discussione nel merito è stata pressoché assente: la legge andava fatta, punto. Bisognava solamente stabilire il come. Certo, sapere che i rimborsi elettorali venivano usati per l’acquisto di diamanti o di Nutella non ha aiutato il sereno confronto ma, con questa legge, i partiti, fortemente indebitati, si trasformeranno in mendicanti in continua ricerca di soldi. Estremizzando, potremmo chiamare ciò un voto di scambio legalizzato.

È una legge che i politici stessi, troppe volte coinvolti in casi di corruzione, hanno in qualche modo dichiarato necessaria. Ora, però, avremo una classe dirigente dipendente da privati cittadini che potranno donare fino a 300 mila euro, o da aziende con, in questo caso, una donazione massima di 200 mila euro. Nella dichiarazione dei redditi è stata inoltre introdotta la casella del 2×1000 che si potrà devolvere o meno al partito scelto, con buona pace del voto segreto. Ovviamente, come fa notare Sel, più l’elettorato di un partito è benestante, più la cifra del 2×1000 diventa consistente, con buona pace, questa volta, dei partiti che si rivolgono ad un elettorato di ceto medio-basso.

È certamente da notare che un simile sistema di finanziamento esiste in gran parte delle democrazie viventi, ma non esiste nessuna norma che imponga di copiare leggi di altre nazioni. Anche perché la spiegazione del “lo fanno tutti” è priva di qualsiasi significato. In altri paesi i politici si dimettono per aver copiato una tesi di laurea, in altri paesi non ci sono organizzazioni mafiose che non aspettano altro che elargire soldi a persone influenti, in altri paesi c’è un senso di Stato che nel nostro paese non c’è. Un senso di Stato che manca soprattutto nella classe politica che, quindi, più che autrice di questa legge, ne è responsabile. Una classe dirigente trasparente e corretta si sarebbe, infatti, meritata finanziamenti pubblici.

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