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I "pazzi del cinema" di Kino, il sogno per cinefili diventato realtà

Creato il 29 gennaio 2011 da Mariellacaruso

A Roma ci sono cinquantacinque ‘pazzi di cinema’, così li ha chiamati il Corriere.it che ne conta sessanta, che in questo momento stanno festeggiando il successo di un’idea diventata realtà. Hanno fatto rinascere una piccola sala del Pigneto, il Grauco, trasformandola in un cinema fatto ad immagine e somiglianza dei propri sogni.
Ne racconto perché fra questi cinquantacinque pazzi, quanti sono esattamente i soci fondatori riunitisi in un’associazione chiamata K-shot (nome che volutamente ricorda nella fonetica il Chisciotte di Miguel de Cervantes) che si sono tassati ognuno di 900 euro oltre a metterci la manovalanza spicciola fatta di sudore, fatica e piccoli lavori, ci sono due persone che sono orgogliosa di conoscere. Si chiamano Manuela Terranova e Dino Giarrusso sono, ovviamente, ‘pazzi di cinema’. Per il cinema hanno lasciato Catania, per il cinema vivono e si sacrificano. Manuela organizza corsi di formazione nell’ambito della cinematografia, Dino fa il regista e non hanno esitato a tuffarsi in questa magnifica avventura.
Io sono stata coinvolta direttamente da Cristiano Gerbino, colui che ha avuto l’idea – mi ha raccontato Manuela in una pausa lavorativa (è anche una dei soci di Toga Project, società che gestisce il servizio di Safety Driver, una sorta di autista personale che aiuta a tornare a casa quando si è bevuto troppo) -. Abbiamo cominciato a parlarne a febbraio dell’anno scorso e il 10 febbraio inaugureremo, ormai mancano soltanto gli ultimi dettagli e nel frattempo sono arrivati tanti altri amici a sostenerci economicamente”.
Tra questi anche Valerio Mastandrea che ha sottoscritto una tessera gold della giovane associazione. Ma pare che anche Roy Paci sia interessato dare un suo contributo e tanti altri si potrebbero unire a questa combriccola di ‘pazzi di cinema’ che tra i fondatori conta anche Claudio Cupellini, il regista di ‘Una vita tranquilla’.
Cosa sarà Kino? Un cinema diverso da tutti gli altri con una “programmazione meticcia” che partirà con ‘Fratelli d’Italia’, documentario di Claudio Giovannesi che aprirà la rassegna ‘Cinema e emigrazione’. “Sarà una una sorta di cinema d’essai, daremo spazio a titoli che non hanno visibilità perché non trovano distribuzione, a documentari e corti che non hanno spazio, a film in lingua originale”, mi ha spiegato Manuela che fa parte del Ministero dei Corsi e si occuperà di gestire con altri la parte educational del progetto. Poi ci sono anche il Ministero dei Festival e quello del Bar (e sicuramente funzioneranno meglio di altri che hanno sede a Roma): al Kino ci sarà un bistrot con alimenti biologici e vinibiodinamici dove potersi rifugiare per leggere un giornale o discutere di cinema… “una tana dove rifugiarsi a leggere i giornali bevendo una tazza di thè in un pomeriggio invernale, un aperitivo prima di entrare in sala e dove fermarsi a mangiare dopo il film”.
Praticamente un sogno per cinefili.

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