Quest'anno, stando ad aNobii, ho letto 108 libri, uno in più dell'anno scorso, ma un paio di migliaia di pagine in meno. Non che io ci faccia caso, mentre li leggo, a quanti libri leggo, né al loro spessore, però ecco, mi piace arrivare alla fine di dicembre e fare il punto della situazione.
La cosa bella è che sulla mia strada in questo 2015 ho trovato davvero pochi libri brutti. Sette, come dice il titolo. Ed è bello vedere che con il tempo i miei gusti si siano affinati così tanto da incappare in così poche delusioni. Sto diventando brava a scegliere le mie letture e a non perdere tempo con libri , per me, inutili.
Ma qualche delusione c'è stata e non posso fare a meno di segnalarla. Come sempre, si tratta di una classifica estremamente soggettiva,e in ordine casuale, quindi non prendetevela troppo se in questa cortissima lista di libri deludenti c'è anche un vostro libro preferito. Cliccando sul titolo si apre la recensione.
- La fantastica storia dell'ottantunenne investito dal camioncino del latte - J.B. Morrison: una storia patetica e con evidenti problemi a livello di traduzione/editing
- Luna di Luxor - Stefania Bertola: primo romanzo della Bertola, e si vede. Al punto che non l'avevo nemmeno recensito.
- La canzone d'amore di Queeny Hennessy - Rachel Joyce: l'autrice ha cercato di sfruttare il successo, per me meritato, del romanzo precendente, L'imprevedibile viaggio di Harold Fry. Senza riuscirci però.
- Le anatre di Holden sanno dove andare - Emilia Garuti: la giovane età dell'autrice si sente eccome. O forse sono io troppo vecchia per apprezzare le paturnie di una diciottenne che, come tutti i diciottenni, si sente diversa e non sa cosa fare della sua vita. E soprattutto che tira in mezzo Holden Caulfield.
- Battaddi - Stefano Amato: remake mafioso dei Bastardi senza gloria di Tarantino. Bella l'idea, ma il risultato è davvero troppo uguale al film, perché potesse venirne fuori qualcosa di godibile, soprattutto per un lettore che ha visto e adorato il film.
- Miracolo in libreria - Stefano Piedimonte: ok, qui la colpa non è tanto del racconto in sé, che comunque non è indimenticabile, ma del per me fastidioso formato Guanda.
- Copia-e-incolla - Danny Wallace: lo avevo iniziato con aspettative bassissime, ed è comunque riuscito a deluderle. Buona l'idea di partenza, terribile lo sviluppo della trama.