9) COSMOPOLIS :ecco un nome che non avrei mai voluto vedere in questa lista .Amo follemente Cronenberg fin dall'inizio della sua carriera. Però questo Cosmopolis mi si è fermato di traverso nell'esofago proprio accanto a Il pasto nudo. E pare che anche l'altro Cronenberg che ho mancato ultimamente non sia meglio di questo. Ho quasi paura a vederlo.
8 ) PROJECT X : il teen film formato mockumentary.Storia di una festa "mitica" che si trasforma in un gigantesco rave notturno e che mette a ferro e fuoco un intero quartiere. A parte la telecamera che balla perchè in mano all'ubriacone di turno tutto già ampiamente visto già dagli anni '70. Alcuni hanno additato questo film come modello sociologico negativo. Troppa roba per un filmetto senza pretese.
6) ATROCIOUS : è il primo horror di questo classificone ma non l'ultimo. La Spagna ha regalato un modo nuovo per fare horror ma anche tante schifezze quando si mette a scimmiottare il modello americano.Qui siamo allo scimmiottamento del found footage. Non succede niente per quasi tutto il film e quando succede qualcosa la telecamera balla così tanto che non si capisce nulla. Inquietante che robaccia com e questa abbia anche avuto eco internazionale.
4) MUNGER ROAD : incluso nella classifica dei non guardabili sia perchè siamo lontani dai livelli di eccellenza sia perchè è un film che inopinatamente finisce con un TO BE CONTINUED. Una bella presa di culo insomma. E proprio per questo assolutamente da segnalare e da evitare.
3) PARANORMAL XPERIENCE 3 D : eccoci al secondo horror spagnolo in classifica affetto dallo stesso morbo dell'altro, cioè l'imitazione a tutti i costi del modello americano. Con risultati disastrosi. Qui c'è di tutto: mockumentary, ghost story ed addirittura un uso, piuttosto maldestro del 3 D. Da evitare come la peste anche per gli appassionati.
2) IN THE MARKET: qui siamo all'accademia della schifezza e dispiace che sia un film italiano.Cialtroneria pura con gente ( non sono attori) che non sa minimamente come ci si pone davanti a una telecamera, un Conad che si traveste da store americano ( ma almeno levate le scritte delle offerte speciali e le etichette sul manico dei carrelli), una strada collinare toscana spacciata per route americana, due-effetti-due che giustificano il nome di Stivaletti bene in evidenza nella locandina. Il peggio è nel blog che accompagna il film che contiene un lavoro di manipolazione delle recensioni degno della propaganda sovietica con frasi singole apparentemente di complimenti estratte chirurgicamente da un contesto di tuttaltro tenore. Per non parlare delle recensioni entusiastiche per doveri di campanile. Voglio sperare sia solo per quello..