Legenda:
in viola, LE CERTEZZE, libri che comprerei e sicuramente leggerei;
in azzurro, I PROBABILI, libri che leggerei se me li regalassero (o li trovassi per caso su una panchina) e solo dopo aver comunque letto le suddette certezze;
in nero, QUELLI CHE NO, GRAZIE, escludendo eventuali naufragi su un’isola deserta e senza null’altro da leggere, se non l’orizzonte.
1.
Une autre idée du bonheur La moglie magica
Marc Lévy Sveva Casati Modignani
2.
Central Park Storia di una ladra di libri
Guillaume Musso Markus Zusak
3.
Muchachas Volume 2 Un’idea di destino
Katherine Pancol Tiziano Terzani
4.
Muchachas Volume 1 Inferno
Katherine Pancol Dan Brown
5.
Ceux qui tombent Pantera
Michael Connelly Stefano Benni
6.
Joyland La magia di un Buongiorno
Stephen King Massimo Gramellini
7.
Le collier rouge Quattro sberle benedette
Jean-Christophe Rufin Andrea Vitali
8.
La vie en mieux Il nero e l’argento
Anna Gavalda Paolo Giordano
9.
La fête de l’insignifiance Il quadro mai dipinto
Milan Kundera Massimo Bisotti
10.
L’emprise Il cardellino
Marc Dugain Donna Tartt
Confrontando le due classifiche, come prima cosa salta all’occhio un’evidente virata al rosa ciclamino sul lato sinistro: i primi quattro più venduti sono romanzi a base mista “io-tu-lui-lei-noi donne-voi uomini“, in salsa d’amore ristretta.
Da tener presente che Musso è lo scrittore attualmente più venduto in territorio gallico, con la bellezza di titoli quali Aspettando domani e Perché l’amore qualche volta ha paura, e si presenta con un temibile thriller, Central Park, dove una giovane e bella poliziotta si ritrova ammanettata ad un giovane e bello sconosciuto. Sforzatevi e cercate di indovinare come va a finire. E no, l’assassino non è il maggiordomo.
Leggerei Kundera in ricordo della leggerezza che fu, Dugain perché lo scrittore Gallimard si addentra nelle connessioni tra politica e affari, e Rufin a fiducia, essendo uno dei fondatori di Medici senza frontiere: Le collier rouge, a detta dello stesso autore, è un romanzo sui bilanci del dopoguerra, bilanci che Rufin conosce dalla parte lesa.
A parte Dan Brown, che bleah! (scusate il termine tecnico), sul lato italico in realtà non ci sono libri che non leggerei mai-mai-mai. Ammetto che non mi attira la Casati Modignani e Gramellini lo preferisco dal vivo, anche se inizia a perdersi in qualche gigionamento, di recente.
Leggerei Giordano per dargli una sconda chance (La solitudine dei numeri primi si è autoeliminato dalla mia memoria non appena girata -a fatica- l’ultima pagina), l’esperto Vitali e l’esordiente Bisotti per pura curiosità.
Benni perché lo amo, ma deve restituirmi o i soldi o un libro bello perché Di tutte le ricchezze era… ehm… diciamo dimenticabile. Ho Zusak in lista d’attesa sul mio e-reader, e Tartt arriverà al volo tra poco, perché le critiche sono molto discordi e voglio sapere.
Terzani è Terzani, anche se le operazioni commerciali post-mortem… ma sia.
E siccome siamo in periodo pre-mondiali, la partita si conclude con un cartellino rosa e rigore: Italia batte Francia 1 a 0. Alé-oh-oh!
p.s. Ah, manca King… certo. Beh, l’ho letto appena è uscito, scherziamo?