I ponentini del CCP da Allegretti a Torino

Creato il 13 dicembre 2012 da Yellowflate @yellowflate

ALBENGA- Ci sarà una nutrita delegazione albenganese alla inaugurazione della mostra torinese “ Essere ed apparire -Volti e sculture dell’Africa tribale” che aprirà i battenti domani alle ore 19

alla Galleria AllegrettiContemporanea in via San Francesco d’Assisi, 14. A guidare il gruppo ponentino a Torino saranno Alessandra Pischedda e Renza Sciutto del Centro Culturale Paraxo.

Saranno esposte 65 tra maschere e sculture della collezione privata di Bruno Albertino ed Anna Alberghina, medici torinesi e grandi viaggiatori. Ci saranno anche 35 fotografie geo-etnografiche di Anna Alberghina, frutto di vent’anni di photoreportage nel continente africano. Parteciperà alla mostra l’artista Plinio Martelli che presenterà “Black magic rites” 12 opere ispirate all’atmosfera esotica e sensuale evocata dalle sculture africane.

“La nostra passione per l’arte tribale africana – dicono i due protagonisti- nasce da lontano: vent’anni di viaggi attraverso il Continente, dalle polverose piste dell’Africa occidentale sino al cuore verde dell’Africa equatoriale. Nasce dall’interesse per i luoghi, i popoli, i riti. Presso molte culture africane, la comunicazione non verbale si esprime soprattutto attraverso il linguaggio dei segni, delle forme, dei colori. Grazie alle decorazioni corporee, l’individuo cambia identità, si trasfigura, si sublima. Frutto di una stupefacente creatività, esse fanno parte di un complesso sistema simbolico e diventano indispensabili sia per mantenere l’ordine sociale che per mediare le relazioni fra i vari membri del clan e gli esseri soprannaturali”. La mostra offrirà proprio l’opportunità di vedere oggetti, maschere, feticci, figure di maternità e di antenati che popolano il complesso mondo religioso africano. Oggetti carichi di potenza soprannaturale, mai realizzati con una semplice finalità estetica, ma simulacri del divino in grado di proteggere chi li possiede da influssi maligni: “ Questo nostro lavoro – concludono Anna Alberghno e Bruno Albertino- vuole essere un omaggio all’Africa, alla sua gente, alle sue tradizioni, alla sua arte, sospesi fra vita e sogno”.

CLAUDIO ALMANZI


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