I premi Nobel per la Letteratura in Italia!

Creato il 07 giugno 2015 da Chaneltp @CryCalva
Carissimi lettori buona Domenica ^^ io anche oggi dovrò studiare, ma da qualche giorno avevo in mente di scrivere questo post, quindi ne approfitto adesso.
L'altro giorno ho letto un articolo su Focus.it su tutti i Nobel italiani e mi sono resa conto di non conoscere diversi nomi. Ma soprattutto non sapevo chi fossero tutti i Nobel italiani per la Letteratura. E quindi eccomi qui, per chi come me non lo sapesse, questi sono gli scrittori italiani che hanno vinto il Nobel!

Fonti: Focus.it


Il primo italiano a ricevere il prestigioso titolo fu Giosuè Carducci.

Curiosamente, nella lista dei Nobel italiani del sito ufficiale dell'Accademia reale di scienze svedese, Giosuè Carducci non compare: lo troviamo come Nobel per la letteratura del 1906 della Toscana del Regno d'Italia. È uno stranissimo vezzo dell'Accademia delle Scienze di Stoccolma che definisce i Nobel in base alla nazionalità al momento della nascita. Carducci è un nobel della "Toscana (ora Italia)".

Infatti, il poeta dagli ideali e modelli classicisti che tutti abbiamo studiato (Rime nuove, Odi Barbare), era nato a Valdicastello di Pietrasanta nel 1835 ed è stato il nostro primo Nobel per la letteratura "non solo in riconoscimento dei suoi profondi insegnamenti e ricerche critiche, ma su tutto un tributo all'energia creativa, alla purezza dello stile e alla forza lirica che caratterizza il suo capolavoro di poetica".

Secondo Premio Nobel, ma prima donna fu Grazie Deledda. Scrittrice, purtroppo, poco conosciuta tra i giovani. 

La scrittrice sarda più famosa al mondo è stata l'unica italiana a vincere il Nobel per la letteratura nel 1926 dopo Carducci e addirittura prima di Pirandello "per la sua ispirazione idealistica, scritta con raffigurazioni di plastica chiarezza della vita della sua isola nativa, con profonda comprensione degli umani problemi".
Dopo Grazia Deledda, solo un'altra donna italiana: Rita Levi-Montalcini. Eppure la scrittrice sarda nata a Nuoro nel 1871, l'autrice di romanzi come Elias Portolu e Canne al Vento, considerati i suoi capolavori, era convinta che non sarebbe mai stata in grado di avere "il dono della buona lingua" a causa del forte influsso della cultura e del dialetto della sua isola. Scrisse molto: 350 novelle, 35 romanzi oltre che poesie. Morì a Roma nel 1936.
Nella foto, Grazia Deledda in un raro ritratto dell'epoca.

Il terzo autore italiano fu il famoso Luigi Pirandello

L'autore di romanzi come Il fu Mattia Pascal e Uno, nessuno e centomila è stato il terzo italiano dopo Giosuè Carducci e Grazia Deledda a ricevere il Nobel per la letteratura nel 1934 "per il suo coraggio e l'ingegnosa ripresentazione dell'arte drammatica e teatrale".
Il grande drammaturgo, scrittore e poeta nacque in Sicilia nel 1867 presso Girgenti (oggi Agrigento) da una famiglia benestante. Studiò lettere prima a Palermo, poi a Roma, e si laureò all'università di Bonn dove cominciò a tradurre Goethe. Dal 1893 si trasferì a Roma e cominciò a frequentare gli ambienti letterari nonché quelli del teatro.
Raggiunse la fama nel 1921 quando andò in scena Sei personaggi in cerca d'autore, dramma prima fischiato a Roma, poi acclamato a Milano. La consacrazione arrivò l'anno dopo con l'Enrico IV. Pirandello morì nel 1936 a 69 anni, due anni dopo il Nobel. Nella foto, Luigi Pirandello nel 1934.

Il quarto scrittore fu Salvatore Quasimodo, anche lui fortunatamente molto conosciuto. 

L'autore di Ed è subito sera vinse Il Nobel per la Letteratura nel 1959 "per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi" battendo il rivale Giuseppe Ungaretti. 
Ebbe la notizia del premio a Milano, dove il poeta siciliano (nato a Modica nel 1901) viveva ormai da 28 anni e dove dal 1941 insegnava Letteratura italiana al Conservatorio Giuseppe Verdi. 
Quasimodo aveva compiuto studi tecnici: si era diplomato all'Istituto Tecnico, sezione fisico-matematica, ma la sua passione era la poesia e già in quegli anni cominciò a pubblicare versi su riviste locali. Dopo il diploma, si trasferì a Roma per studiare ingegneria ma interruppe gli studi per mantenersi: fece vari lavori (il contabile, il commesso, il disegnatore tecnico e l'impiegato al Genio Civile). Nel frattempo, studiò da solo latino e greco. Nella foto, Salvatore Quasimodo dopo la notizia del Nobel.


Quinto scrittore, ancora un uomo, anche lui molto amato e letto: Eugenio Montale

Uno dei più amati poeti del Novecento che ha trasmesso con la sua poetica il male di vivere (Ossi di seppia e Occasioni) fece studi tecnici e studiò per anni canto come basso e baritono. Vinse il Premio Nobel per la letteratura nel 1975 "per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni".
Nella foto, Eugenio Montale nel suo studio milanese.
Arriviamo ora a tempi più recenti, sesto e ultimo premio Nobel italiano per la Letteratura è Dario Fo.

Sulla sua pagina Facebook, ha scritto: "Dico sempre che mi sento attore dilettante e pittore professionista." E anche: "Se non possedessi questa facilità naturale del raccontare attraverso le immagini, sarei un mediocre scrittore di testi teatrali, ma anche di favole o di grotteschi satirici!".
La motivazione dell'Accademia di Svezia che nel 1977 ha conferito il Nobel per la letteratura a Dario Fo recita: “perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi". Lo stesso Fo, nato nel 1926 a Sangiano (Varese), si è sempre definito un moderno giullare: con il suo teatro comico e satirico, spesso scritto e portato in scena con la moglie Franca Rame, ha infatti sempre combattuto il potere. 
Nella foto, Dario Fo nel 2005.
Voi conoscevate tutti questi scrittori? Sapevate che avessero vinto il Premio?


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