Approfitto della bella giornata di sabato, soleggiata e con temperatura mite, per iniziare i lavori nel mio orto, rimasto abbandonato a se stesso per i mesi invernali.
La situazione è tremendamente fuori controllo. Erba ovunque, anche sopra al telo pacciamato, erbacce lunghe con radici altrettanto lunghe e difficili da estirpare. Devo munirmi di pala per sollevare la zolla e poi cerco di togliere la terra aggrappata alle radici. Le piogge delle settimane precedenti l’hanno resa compatta.
Mi consola la vista dei primi fiorellini.
Tolgo le foglie secche dalle piante di fragole che coltivo in vaso. È un lavoro poco faticoso, addirittura rilassante per me. Vedo e sento ancora pochi insetti. La terra è piena di vermi che si contorcono appena la sposto con gli attrezzi o con le mani – protette da guanti perché la terra che si infila sotto le unghie è sempre difficile da togliere.
Andiamo avanti. Taglio l’erba al prato. Così mi sembra più ordinato, anche se in realtà non lo è. Adesso devo respirare profondamente, prendere il badile e iniziare a sistemare il terreno per le prossime e ormai imminenti semine. Ne avrò anche per domani, ne sono sicuro.
Ultimo dettaglio. Ho comperato una piantina di ribes nero da interrare. Ho già il ribes rosso. Così pensavo di un po’ di compagnia con il ribes nero. Vedremo se stanno bene insieme o ne escono invidie e diatribe.
Ecco un pezzo di orto prima dell’intervento…
Ed eccolo dopo l’intervento di estirpazione erbacce + lieve aratura superficiale:
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