Yes, I know! E’ trascorso un bel po’ di tempo dal mio ultimo post, ma il lavoro mi sta totalmente assorbendo, e quando già per campare devi scrivere decine di articoli a settimana, tutto ciò che non fai appena hai due minuti liberi è riaccendere il pc!
Oltre a ciò, la piccola sta crescendo alla grande (10 mesi, yuppiiiiiiiii) e lo sta facendo al suo solito con fortissima velocità. Da neonata si è ormai trasformata in baby kid!!! Vuole scoprire tutto il mondo che la circonda, si guarda intorno con avidità immane, non sta ferma un attimo e soprattutto… chiede fortemente di imparare a camminare!
Proprio a causa dei continui giri e rigiri che hanno trasformato la mia dolce dimora nel caotico circuito di Monza, ho pensato di prendere informazioni su quello che è il primo passo (letteralmente) dei bambini verso il mondo a due zampe!
Il momento in cui il cucciolo comincia infatti a camminare è un momento importantissimo e da non sottovalutare assolutamente.
Che avvenga, come succede a tanti piccoli, in punta di piedi, a gambe larghe o a piante ben saldate a terra, infatti, è bene sapere che i primi movimenti saranno maldestri per parecchi mesi. Non vi preoccupate se il bimbo camminerà in maniera scoordinata. Solo dopo gli 8 mesi, se vostro figlio non avrà ancora imparato a mettere tutta la pianta a terra quando è a riposo, o non avrà ancora sviluppato una determinata armonia, sarà il caso di consultare l’ortopedico.
Importantissimo, invece, per i genitori, è assumere da subito un certo impegno volto a prevenire problemi o difetti ai piedini. Consultate quanto prima il pediatra per conoscere quale è il modello di scarpina maggiormente adatto (quelli che usavate per le passeggiate in carrozzina, infatti, non sono più idonei). Al riguardo, copio e incollo delle informazioni molto precise sull’argomento (fonte: Pubblibaby)!
Se inciampa spesso il pediatra può raccomandare scarpe un po’ più dritte, le cosiddette “ambidestre”, che facilitano la rotazione esterna delle estremità.
Se ha il calcagno valgo (orientato all’infuori) e un abbassamento importante dell’arcata del piede, lo specialista può prescrivere un plantare, vale a dire un sostegno da mettere all’interno della scarpa, che supporti e aiuti a dare al piede una forma corretta. “Tuttavia, è opportuno sottolineare che il plantare non cura il piede piatto”, precisa lo specialista Portinaro. “Permette piuttosto uno sviluppo fisiologico delle ossa e delle articolazioni ancora malleabili”.
Infine, non va trascurata la salute della pelle. I piedini dei piccoli vanno nutriti con una crema a base di sostanze emollienti, non addizionata da alcol, da applicare dopo il bagnetto. Senza dimenticare le unghie, che vanno tagliate trasversalmente e senza arrotondare gli angoli. Una ferita, anche piccola, nelle dita dei bambini può infatti provocare un’infezione.