I principi fondamentali del metodo Montessori

Da Caffenero

Come iniziare a proporre il metodo Montessori a casa? Mi piace molto esplorare tutti gli ambiti di applicazione del metodo Montessori, anche per età che non riguardano i miei figli, perché ritrovo i principi fondamentali dell’apprendimento naturale, quello che si basa su rispetto, curiosità e sostegno. Sono valori importanti che non si applicano solo nei giochi educativi, ma nello stile con cui si educano i bambini. Mi piace rileggere i libri della Montessori, parlarne con altri genitori e rivalutare ogni volta come metterli in pratica. Crescere come genitore va di pari passo con la crescita dei figli.

Avere ben chiari i principi fondamentali del metodo Montessori serve per:

  • capire come iniziare a proporre le attività montessoriane in base all’età dei nostri figli
  • adeguare le proposte alle esigenze o alle curiosità dei bambini
  • impostare un progetto educativo a lungo termine che non si limita all’uso dei materiali Montessori.

1.Riconoscere e assecondare i periodi sensitivi con attività interessanti e adeguate. Secondo Maria Montessori i bambini attraversano nella crescita delle fasi in cui sono particolarmente propensi allo sviluppo di una capacità. I periodi sensitivi sono:

  • dalla nascita all’anno e mezzo: sviluppo motorio
  • dalla nascita ai 6 anni: sviluppo linguistico con un apice tra l’anno e mezzo e i 3 anni circa
  • dall’anno e mezzo ai 4: interesse per piccoli oggetti
  • dai 2 ai 4 anni: coordinazione motoria, attenzione all’ordine degli oggetti, prime domande per esplorare la realtà
  • dai 2 anni e mezzo ai 6: sviluppo sociale (gentilezza, cortesia, rapporto gli altri), sviluppo sensoriale
  • dai 3 anni e mezzo ai 4 anni e mezzo: esplosione del periodo grafico (approcci di scrittura, grafismo, disegno)
  • dai 4 anni e mezzo ai 5 anni e mezzo: forte interesse per i libri.

Ciò che muove il bambino all’attività è un impulso interiore primitivo, quasi un vago senso di fame interna, ed è la soddisfazione di questa fame che lo conduce a poco a poco ad un complesso e ripetuto esercizio dell’intelligenza nel comparare, giudicare, decidere un atto, correggere un errore.” (Maria Montessori)

2. Osservare la crescita e gli interessi dei bambini. Le indicazioni delle attività e delle età sono indicative. E’ molto importante proporre ciò che in quel momento interessa al bambino, in modo che possa trarne il massimo beneficio e sentire assecondato il suo bisogno di scoprire.

Una prova della correttezza del nostro agire educativo è la felicità del bambino.” (Maria Montessori)

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3. Creare occasioni di apprendimento diretto. Come adulti tendiamo a spiegare usando la logica, ma l’apprendimento dei bambini avviene attraverso la pratica, soprattutto nell’età in cui la capacità di astrazione non è ancora ben formata (età prescolare, ma secondo Piaget l’astrazione inizia dagli otto anni). Si tratta quindi di cercare materiali che permettano di sperimentare liberamente ciò che il bambino vede eseguire dai grandi e di arricchire l’ambiente domestico, ad esempio con piante di cui si prenderà cura da solo scoprendone le caratteristiche dall’esperienza diretta.

La cultura si deve lasciar prendere attraverso l’attività, con l’aiuto di materiali che permettano al bambino di acquistarla da solo, spinto dalla natura della sua mente che cerca, e diretto dalle leggi del suo sviluppo.” (Maria Montessori)

4. Allestire un ambiente che faciliti e stimoli l’apprendimento. La casa in stile Montessori aiuta i bambini a crescere imparando a fare da soli perché ha scaffali bassi che il bambino raggiunge facilmente, ha pedane per poter utilizzare il lavandino, ha cassetti e ante facilmente apribili ma soprattutto ha materiali interessanti: tavole per l’apprendimento, materiale creativo, libri. L’ambiente in stile Montessori è:

  • ordinato
  • attraente
  • a misura di bambino

L’ambiente deve essere ricco di motivi di interesse che si prestano ad attività e invitano il bambino a condurre le proprie esperienze.” (Maria Montessori)

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5. Insegnare a fare da soli. ‘Aiutami a fare da solo’ è il motto del metodo Montessori rivolto ai genitori. Riassume i punti precedenti, richiamando alla necessità di un ambiente a favore di bambini e di occasioni che permettano di imparare a fare da solo. Il ruolo dell’educatore (insegnante o genitore) nella pedagogia Montessori è molto importante:

  • deve spiegare come svolgere correttamente una attività facendola vedere al bambino;
  • non deve interrompere un bambino che al massimo della concentrazione sta usando un materiale di apprendimento: sta sperimentando la concentrazione;
  • deve lasciare libera scelta al bambino di prendere i materiali che in quel momento lo attraggono maggiormente, per questo è importante che l’ambiente sia ordinato, con le scatole del materiale ben riconoscibili e isolate le une dalle altre in modo che il bambino possa vedere e scegliere;
  • non deve obbligare il bambino a considerare uno specifico materiale, se il bambino lo ignora non è nella fase adatta a quella attività;
  • propone attività mirate a un solo concetto per volta per non confondere il bambino;
  • deve utilizzare il coinvolgimento dei bambini nelle attività quotidiane (cura della casa, cucina dei pasti, cura degli abiti) come stimolo per imparare a fare da solo;
  • deve lasciare libertà di esplorare non solo tra i materiali montessoriani: liberi di scoprire da soli il prato con una lente di ingrandimento, liberi di passare due ore a guardare le formiche o qualunque cosa lo interessi, perché è sempre una esperienza in cui sta accumulando informazioni, curiosità e costruisce un vissuto personale che riporterà alla luce in altre occasioni.

L’educazione è un processo naturale effettuato dal bambino, e non è acquisita attraverso l’ascolto di parole, ma attraverso le esperienze del bambino nell’ambiente.” (Maria Montessori)

Vi faccio un piccolo regalo:  i  principi Montessori (PDF) da stampare con le parole da tenere a mente per crescere con il metodo Montessori. Ci sta appeso al frigorifero?

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