Secondo Fabiani, accompagnato da altri rappresentanti dell’associazione, “manca una disposizione atta a garantire l’effettivo adempimento da parte dell’emittente dell’obbligo di comportarsi secondo equità nelle negoziazioni. In definitiva, il contratto non chiede alla Rai di recepire lo spirito della normativa europea che invita a sostenere lo sviluppo del mercato e dei contenuti in modo concorrenziale e pluralista”.
Altro punto sul quale i produttori indipendenti hanno puntato il dito è quello del conflitto d’interesse nella realizzazione di prodotti destinati alla tv, dove – riferisce Fabiani – i “grandi agenti di attori chiamati per delle produzioni esigono di essere anche i produttori del programma. Un tema che riguarda solo l’Italia”. “Non abbiamo mai affrontato il conflitto d’interessi – aggiunge il vicepresidente dell’associazione Carlo degli Esposti -. Non c’è stata volontà legislativa di aumentare la concorrenza della produzione indipendente televisiva”.