Sono sconvolta dalle dichiarazioni che ho letto sui quotidiani, espresse dall’assessore regionale ai flussi migratori Daniele Stival, leghista, in diretta su Rete Veneta. Una frase choc che ha fatto scalpore e sollevato dure polemiche molte delle quali erano volte a chiedere le dimissioni dello stesso assessore: guarda il video
Tante volte mi è capitato di interpretare quel bellissimo brano tratto dall’opera verdiana Macbeth, dei profughi scozzesi: “Patria oppressa”, e di meditarne il testo, ora così attuale.
Patria oppressa! il dolce nome
No, di madre aver non puoi,
Or che tutta a figli tuoi
Sei conversa in un avel.
D’orfanelli e di piangenti
Chi lo sposo e chi la prole
Al venir del nuovo Sole
S’alza un grido e fere il Ciel.
A quel grido il Ciel risponde
Quasi voglia impietosito
Propagar per l’infinito,
Patria oppressa, il tuo dolor.
Suona a morto ognor la squilla,
Ma nessuno audace è tanto
Che pur doni un vano pianto
A chi soffre ed a chi muor.
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