I Promessi Morsi

Creato il 15 marzo 2011 da Pythia
In uno dei miei attacchi di librite acuta, ho fatto scorta di gente morta, licantropi e vampiri. L'anno scorso ho divorato "Orgoglio, pregiudizio e zombie", finalmente una Austen che si fa leggere. Non ho saputo quindi resistere di fronte a questi "Promessi morsi", di un Anonimo Lombardo.
Punto di partenza è il capolavoro di Manzoni, che temo in molti abbiano studiato a forza e senza passione per colpa della scuola: tra una citazione e l'altra, si intersecano brani che non compaiono nelle edizioni tradizionali. Veniamo a scoprire quindi che don Rodrigo è un vampiro, che i bravi sono esseri umani cui è stata strappata l'anima, che nel monastero di Monza si celebrano strani riti e che l'Innominato è nientepopodimeno che un licantropo.
È bizzarro che personaggi secondari prendano maggior spessore dei protagonisti: ecco un don Rodrigo tormentato, un Attilio macchinatore, un prete crocifero intraprendente, un Nibbio dalle risorse inaspettate. Renzo è il solito tontolone, ma si riscatta nel momento del bisogno, per poi tornare a essere nuovamente gigione. Lucia mi ha delusa: speravo di trovare una degna controparte all'originale manzoniano, mentre è rimasta tale e quale, anzi, forse ancora più santarellina e senza spina dorsale.
Con "Orgoglio, pregiudizio e zombie"  mi ero divertita molto di più: i retroscena assurdi e surreali delle sorelle Bennet in versione ninja mi facevano sbellicare e sicuramente il contrasto con l'atmosfera tutta etichetta e convenienza all'inglese era di grande effetto. "I promessi morsi" riesce solo a metà nell'intento: la versione in chiave gotica si integra bene nel contesto, trasformando Manzoni in Stoker. Il Seicento si scopre essere un ambiente ideale per mostri e affini, con tutto il suo bagaglio di superstizione e diffidenza verso i diversi. Ho riso di gusto solo nella famosa scena di "Carneade...chi era costui?", ma non anticipo nulla per non rovinare l'effetto sorpresa. Senza dubbio è una lettura piacevole, ma speravo in qualche guizzo in più di vivacità.
Sicuramente consigliato.