Abbiamo discusso con Jim Ryan delle strategie della società e di PlayStation VR
Ieri abbiamo passato in rassegna le novità uscite dalla breve conferenza organizzata da Sony alla GDC di San Francisco, appuntamento scelto per annunciare prezzo e finestra di lancio di PlayStation VR. Oggi ci siamo potuti sedere con Jim Ryan, Presidente di Sony Computer Entertainment Europe, per approfondire quanto emerso e capire come l'azienda voglia muoversi da questo punto in avanti. Le carte relative alla realtà virtuale sembrano oramai tutte scoperte, con i tre principali competitor che si apprestano a immettere i proprio visori sul mercato nel corso del 2016. Sony si presenta ai cancellati di partenza con un prezzo aggressivo e soprattutto un ecosistema unico e uguale per tutti, un punto che se da una parte potrebbe rappresentare un limite tecnico, dall'altro è certamente una grossa semplificazione e permette a publisher e sviluppatori di salire a bordo con un numero minore di incognite. Se basterà a farne un successo è presto per dirlo, ma con la posizione predominante di PlayStation 4 e un 2016 sulla carta molto, molto solido l'azienda giapponese è in una condizione ottimale per comportarsi bene.
Non conta solo il prezzo
"Sono rimasto colpito dalla reazione all'annuncio del prezzo, dal coinvolgimento del pubblico presente ma anche da quello che i fan hanno scritto online", ci spiega Jim Ryan, "ancora dopo un paio d'anni mi esalto quando vedo le reazioni dei giocatori alle prese con la prima esperienza con la realtà virtuale e non vedo l'ora di osservare quello che accadrà al lancio di PlayStation VR".
Annunci a parte, è stato il prezzo di 399 euro a saltare all'occhio: inferiore di un terzo rispetto ai 600 euro necessari per portarsi a casa Oculus Rift e la metà se comparato a quello del più complesso e forse ambizioso VIVE. Ciononostante Sony non intende lanciare il suo visore in perdita, non vuole adottare strategie che di tanto in tanto sono state scelte al lancio di alcune console del passato. "Siamo una compagnia che fa affari e abbiamo delle responsabilità verso i nostri investitori, quindi sono molto felice di poter dire che vendere PlayStation VR ci frutterà dei soldi, non sarà assolutamente un'operazione in perdita. Come ogni cosa nella vita bisogna trovare il giusto equilibrio tra l'offerto e il prezzo, penso abbiamo fatto un buon lavoro in questo senso". Certo, di mezzo ci sono PlayStation Camera e Move, venduti separatamente e che quindi aumentano la cifra d'ingresso qualora si scelga di comprare la dotazione completa. "La questione PlayStation VR più la PlayStation Camera e Move è un po' complessa. La prima è già sul mercato da parecchio tempo, ce ne sono diversi milioni istallate nelle case e l'ultima cosa che vogliamo è inserirla nel pacchetto, aumentare il costo della periferica e dare qualcosa all'utente che già possiede. Il Move è una cosa differente ancora: sarà usato solo da alcuni giochi, in molti casi già avere il DualShock è sufficiente". Con un prezzo competitivo e il rilascio previsto per ottobre, in tempo per le festività natalizie, già qualcuno ieri ha parlato di otto milioni di PlayStation VR venduti nel giro di due anni. Tantissimi anche considerando una base installata molto corposa, ma non siamo riusciti a trovare riscontro a quella previsione: Sony per il momento non rilascia alcuna dichiarazione riguardo i numeri previsti un anno dopo il lancio, figurarsi due. Toccherà aspettare, molto comunque dipenderà da come si evolverà il catalogo di offerte prime e terze parti, quindi senza questo tipo di nozione acquisita si cade presto nel campo della pura speculazione. Interessante la dichiarazione di alcune catene che, aperti i preordini ieri, hanno già dovuto stoppare le vendite perché incerte sulla possibilità di avere abbastanza pezzi al lancio. Richiesta sopra le aspettative o una sorta di lancio con il freno a mano tirato? "Non vogliamo fare alcuna dichiarazione riguardo quanti PlayStation VR metteremo sul mercato. A ottobre lo venderemo più o meno ovunque allo stesso momento in Europa, e sarà un vero lancio PlayStation: dipenderà molto da domanda e offerta, come al solito, ma non vogliamo renderlo introvabile o sottostimare volontariamente quanti utenti lo vorranno. Quello che stiamo osservando da alcuni venditori che hanno aperto programmi di preordine, piuttosto, è che i giocatori hanno reagito agli annunci in modo davvero straordinario".
Prezzo e previsioni a parte, resta da capire se da Playstation VR, ma anche dagli omologhi in produzione per PC, ci dobbiamo aspettare semplici periferiche di contorno, qualcosa che resterà più o meno marginale, oppure siamo al cospetto di un impegno consistente e convinto, pronto ad essere sostenuto a lungo. Una rivoluzione, insomma, oppure una moda passeggera?
"Ci saranno di certo delle esperienze di livello", ci spiega Jim Ryan, "grandi titoli prodotti da aziende leader come Electronic Arts, Ubisoft e 2K, oltre a praticamente tutti i più grandi publisher giapponesi. Non sarà di certo un semplice gadget tecnologico di poco conto, da accantonare dopo un po'. Abbiamo una responsabilità verso i nostri clienti più affezionati che spenderanno 400 euro per portarselo a casa. Abbiamo già alcuni titoli prime parti annunciati: Driveclub, ovviamente, ma per fare un altro esempio Yamauchi a Parigi ha annunciato l'intenzione di fare qualcosa in questo senso [con Gran Turismo]. Chiaramente abbiamo delle proprietà di successo ed è sensato cercare di renderle disponibili agli utenti nel maggior numero di modi possibile. Posto che ci sono certi generi e certi marchi che si prestano meglio di altri allo scopo. Ma come principio generale, non abbiamo preconcetti". Il punto interrogativo per molti è comunque legato alle prestazioni delle odierne macchine da gioco in relazione a quanto richiesto dalla realtà virtuale, ragione per cui non possiamo non chiudere la parentesi legata a PlayStation VR chiedendo se sarà un progetto che accompagnare anche le generazioni future: "è troppo presto per affermarlo. Quello che posso dire è che siamo molto interessati all'argomento realtà virtuale e che è per noi un'iniziativa a lungo termine".
Il punto sulle prime parti
Qualche tempo addietro aveva fatto clamore una dichiarazione di Jim Ryan che aveva parlato di un dominio europeo di PlayStation 4 consistente. Sembra che le cose, a un po' di mesi di distanza, non siano cambiate, anzi. "Il nostro market share continua a crescere. L'Italia in particolare è uno dei nostri mercati di maggior successo ed è ancora più interessante ora che l'economia inizi a riprendersi: notiamo che la gente ha un po' più di soldi in tasca e, più importante, ha più interesse a spendere.
Nel passaggio generazionale tra PlayStation 3 e 4 abbiamo visto un incremento delle nostre performance sul mercato italiano davvero impressionante, è sempre stato un ottimo mercato ma ora siamo davvero orgogliosi di quello che stiamo facendo. Ci sono varie ragioni per questo tipo di risultato. Sono oramai vent'anni che siamo presenti in Europa, ci abbiamo sempre creduto, abbiamo investito e abbiamo rispettato le esigenze dei giocatori, anche nei momenti di difficoltà". Passando alla line up del 2016, ha fatto un po' di rumore il rinvio di Uncharted 4 di qualche settimana, nulla di sconvolgente ma comunque un piccolo colpo per i fan che attendono la prossima avventura di Nathan Drake: "penso che scelte come il rinvio di Uncharted rientri in un discorso che oramai viene compreso da tutta l'industria: ciò che conta è avere un gioco nei negozi il più rifinito possibile. Uscire un po' prima con un videogioco con dei problemi non ha davvero senso, è una cosa stupida. Si vanificano il tempo e le risorse investite". E a proposito di rinvii, un certo Gran Turismo Sport è il prossimo episodio di una serie che spesso si è fatta attendere molto, troppo a lungo. Questa volta, incrociando le dita, le cose potrebbero andare diversamente: "per quanto concerne Gran Turismo Sport non c'è nulla di concreto da dire sulle tempistiche. Però quando fai un annuncio come quello di Parigi, con Yamauci sul palco, di certo non passeranno certo cinque anni da quel momento a quando arriverà nei negozi. È passato qualche tempo dall'ultimo Gran Turismo ed è il momento che torni". Ci crediamo ma soprattutto ci speriamo, il mercato dei titoli di guida è complesso ma se ben realizzato e immesso sul mercato per un brand del genere ci sarà sempre spazio, soprattutto qualora dovesse scegliere la strada di una almeno parziale innovazione. Abbiamo fatto un'ultima domanda sull'eventuale seguito di The Order, d'altra parte già sappiamo che lo studio di Andrea Pessino sta lavorando a qualcosa di nuovo, ma non c'è stato nulla da fare. Sarà, speriamo, per la prossima intervista.