Magazine Basket

I protagonisti della settimana NBA: non si ferma la crescita di Butler, in calo le prestazioni di Vucevic

Creato il 07 gennaio 2016 da Basketcaffe @basketcaffe

Jimmy Butler e Nikola Vucevic sono entrambi giocatori usciti dal Draft del 2011, ma, almeno ad inizio carriera, la loro storia NBA è stata ben diversa. Il secondo ha trovato fin dal secondo anno una propria eccellente dimensione ai Magic, mentre il primo ha avuto bisogno di esplodere l’anno passato per finire sotto la luce dei riflettori. Nella regular season in cui entrambi sono attesi alla conferma assoluta, hanno vissuto una prima settimana di questo 2016 agli antipodi.

Non c’è paragone tra me e lui“. Butler è abbastanza intelligente da sapere che l’aver superato un record, per quanto eccezionale, di Michael Jordan, non significa essere Michael Jordan. Eppure, nel secondo tempo della sfida contro i Raptors, ciò che il Most Improved Player dell’anno passato ha mostrato sul parquet dell’Air Canada Center è stato qualcosa di molto vicino al livello di sua maestà. Basterebbe citare i suoi 40 punti (superati i 39 di Jordan in una metà partita) con 14/19 al tiro, 15 punti recuperati a Toronto e tripla della vittoria, con annesso libero supplementare, compresi nel prezzo. Semplicemente incontenibile, con penetrazioni a canestro (solo 5 dei 19 tiri presi sono arrivati da oltre 5 metri), viaggi in lunetta, canestri uno più difficile dell’altro, sempre a segno. E soprattutto l’atteggiamento da leader di chi non vuole perdere per nessun motivo. Nell’ultima settimana Butler ha messo insieme numeri spaventosi: 31.2 punti di media, con il 53% al tiro, cui ha aggiunto anche 6.2 assist, di cui un career-high di 10 nella doppia-doppia, insieme a 32 punti, contro i Bucks.

Jimmy Butler - © 2016 twitter/nbastats

Jimmy Butler – © 2016 twitter/nbastats

Ecco che per i Bulls sono arrivati cinque successi consecutivi ed il secondo posto in Eastern Conference, alle spalle dei Cavaliers. Qualche settimana fa, lo stesso Butler aveva chiesto all’allenatore Fred Hoibergto coach the team harder” prendendosi la responsabilità di parole così forti sulle spalle. Chicago è ormai la sua squadra, a discapito di Derrick Rose. Quest’ultimo ha saltato tre delle cinque partite della striscia vincente e sembra stia esagerando nel proprio carico di lavoro, al contrario di un Butler che lavora con costanza per migliorare i propri punti deboli. Quando l’ex MVP è rimasto ai box, la squadra ha rallentato i ritmi offensivi, ma alzato l’offensive rating a ben 114.7 punti ogni 100 possessi, soprattutto grazie alle grandi prestazioni del nativo di Houston. Le parole di Hoiberg sintetizzano perfettamente la situazione attuale: “Penso che Jimmy abbia ormai raggiunto un livello d’élite nella Lega. E’ un giocatore completo, che continua ad aggiungere nuovi elementi al proprio gioco. E’ perennemente insoddisfatto, come i veri campioni devono essere“. Il premio di Most Improved Player non gli è bastato, Butler vuole continuare a seguire le orme di chi ha scritto la storia dei Bulls.

Volano altissimi i Bulls, dunque, mentre stanno crollando i Magic, dopo un inizio di regular season eccezionale. Pur mantenendo ancora un record positivo a quota 19-17, Orlando ha messo in fila quattro sconfitte consecutive, le quali l’hanno spedita fuori dalle prime otto squadre ad Est e potrebbero compromettere una già fragile identità di squadra, in un team tanto talentuoso, ma comunque con un’età media molto bassa. Il leader silenzioso della franchigia della Florida e perno di base su cui si sta costruendo il suo futuro è Nikola Vucevic. Vera e propria macchina da doppie-doppie, capace di chiudere tutti i propri quattro anni ai Magic oltre i 10 punti e 10 rimbalzi di media, con il grande exploit vissuto l’anno passato (19.3 punti e 10.9 rimbalzi a partita), il montenegrino sembra però aver perso qualche colpo in questa regular season. In settimana, in particolare, non ha mai raggiunto quota 20 punti, dopo averlo fatto nelle otto precedenti partite, ed addirittura fermandosi a 4, con appena 3 rimbalzi, nella sfida contro i Cavaliers, in cui è stato anche posterizzato da Timofey Mozgov.

Soprattutto, però, preoccupano le sue prestazioni a rimbalzo, letteralmente crollate da qualche tempo a questa parte. Nella striscia perdente di Orlando ne ha raccolti appena 17 e non raggiunge la doppia cifra da sette gare. Se nel 20esimo attacco complessivo in NBA quest’anno stupisce la sua elevata condotta da 105.3 punti ogni 100 possessi, altrettanto si può dire del fatto che la nona difesa nella Lega, con Vucevic sul parquet, subisca la bellezza di 106.4 punti ogni 100 possessi, una vera enormità rispetto ai 101.5 di squadra. Se i Magic vogliono svoltare nuovamente la propria stagione in positivo il miglioramento deve partire dalla difesa, come conferma lo stesso montenegrino: “Se vogliamo essere la squadra che desideriamo, dobbiamo iniziare dalla difesa. Dobbiamo cercare di essere aggressivi per tutta la partita e provare sempre a migliorare“. Nella Eastern Conference dell’anno passato, i Magic starebbero vivendo una grande stagione. Quest’anno però, Sixers, Nets e (forse) Bucks a parte, sono tutte della contesa. Servirà il miglior Vucevic per continuare a sperare nei playoff.

 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :