I punti interrogativi della vita

Creato il 23 febbraio 2011 da Anellidifum0

Un panorama della mia vita, febbraio 2011

Io c’ho la fortuna di avere un papà filosofo. Lo penso da un buon decennio, forse due. Così capita che stavo dillà a elencare come di consueto tutte le possibili strade (anche note come: “caciotte“) dell’immediato futuro da qui a sei mesi, quando terminavo col riflettere: “Insomma, sono pieno di punti interrogativi e non so proprio cosa succederà da qui a settembre”. Il dottorato canadese potrebbe essere finito, o forse no (la tesi sostanzialmente è scritta, mancano solo delle correzioni minori, ma d’altro canto potrei/dovrei anche aggiungere un nuovo capitolo per renderla più corposa, anche se siamo oltre le 300 pagine). Ho fatto delle domande di lavoro, di posdottorato e per un secondo dottorato con borsa, non si sa mai. Potrei vivere in Canada o forse negli USA, o in UK e in diverse carriere (accademica, giornalistica, d’insegnamento scolastico ecc.). Proprio in conseguenza di queste e molte altre variabili consideravo che l’unica cosa certa qui e in questo momento sono i punti interrogativi.

Lì il babbo ha risposto: “E a te questa cosa dei tanti punti interrogativi non piace.”

E io: “Beh, mette una certa ansia.”

E lui: “Ah ma il bello della tua età è proprio di essere ricchi di punti interrogativi. Quando avrai solo certezze comincerai a invecchiare.” O una cosa del genere.

Glom. Già, sarà come dice il babbo. Solo che la mia generazione è cresciuta con esclusivamente punti interrogativi, e ogni tanto qualche punto fermo non ci farebbe mica schifo.