Ricordate le Beatitudini? Beati i puri di cuore, dice Gesù. Ma cosa vuol dire essere "puri di cuore"? Per rispondere mi faccio aiutare dall'articolo di suor Maria Cristina Cruciani, pubblicato su Avvenire dell'11 luglio.
Giacobbe non è più l'imbroglione ma Israele, riceve come una nuova identità, diremmo un cuore nuovo dall'incontro trasformante con Dio e ne porta i segni nel corpo: zoppicava quando oltrepassò Penuel. L'incontro con Dio, vedere Dio lascia il segno e nulla è più come prima. Quando Giacobbe-Israele ha il cuore guarito e ha visto Dio può incontrare suo fratello.
La struggente nostalgia del volto di Dio si traduce per Mosè in supplica ardita: "Mostrami la tua gloria" (cfr. Es33,18). Allora Dio rispose a Mosè che neppure lui avrebbe potuto vedere il volto di Dio senza morire, ma accadrà che l'uomo potrà vedere il volto di Dio nel volto umano del Signore Gesù: "Chi ha visto me ha visto il Padre mio" (Gv 14,9) tanto che ormai possiamo anche raffigurare Dio nel volto 'sindonico' del Signore Gesù, splendore della gloria del Padre e luogo ove abita la pienezza di Dio.
Più oltre, dopo Mosè, troviamo nelle Scritture che Dio nello scegliere per Israele un re, ne guarda il cuore: Saul, Davide e quindi i profeti come Geremia, Isaia e infine il Servo del Signore...
Sono poi in particolare i Salmi che si preoccupano del cuore, inteso appunto come la sede della volontà, delle decisioni, come la coscienza che va anche formata, plasmata, purificata, affinata. Subito il Salmo 1 proclama la beatitudine di chi si compiace della legge del Signore e non segue il consiglio degli empi, non indugia con i peccatori; offrire sacrifici di giustizia e cercare il volto del Signore ricolma il cuore di gioia, dice il Salmo 4; il Signore è difesa di chi ha il cuore buono... Ne potremmo citare molti!
Giungendo quindi al Nuovo Testamento, incontriamo Gesù, il Figlio amato che il Padre ha dato nella potenza dello Spirito perché tanto ha amato il mondo. Il cuore di Gesù, ossia la sua coscienza di Figlio, è la nostra forma, il termine di paragone, fino a: "Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù " (Fil 2).
Com'è Gesù? L'evangelista Matteo ci solleva un poco il velo del cuore di Gesù: "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre vite " (Mt 11,28-30). Dal corpo risorto di Gesù è riversato nei nostri cuori lo Spirito Santo, cioè la forza risanatrice e purificatrice di Dio che crea in noi un cuore nuovo, un cuore di carne al posto del cuore di pietra; diciamo meglio: un cuore di figli! [...]
La vita cristiana è una storia di purificazione del cuore, di rigenerazione profonda, nell'intimo, come una rinascita e un divenire ciò che si è per grazia. Infatti, insegna Gesù, è l'intimo dell'uomo che è inquinato: "Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca... Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adulteri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo" (Mt 15,19). Nessuno avrebbe potuto sanare da sé il suo cuore se lo Spirito di Gesù risorto non fosse stato dato. Ecco che bisogna accettare di essere salvati. Occorre divenire piccoli, come i bambini, o meglio come "il piccolo" del Padre che è Gesù.
[...] Chi è dunque colui che è capace di vedere Dio e non morire? La Bibbia risponderebbe così: colui che non va dietro agli idoli, di qualunque genere essi siano, conosce la gioia di essere salvato e riconosce di essere bisognoso, incapace di salvarsi da solo e peccatore, e sa che quando Dio lo accusa, in qualche modo, ha ragione e lo vuole salvo, vivo! È insomma un uomo nella verità, che non si mette al posto di Dio, a lui si affida e si fida di lui, è felice di Dio! È contento di essere creatura. Con uno così Dio può fare meraviglie ed egli può divenire tutto luce come Dio è luce, semplice come Dio, essere buono come è buono Dio, fatto di cuore buono, trasparente, limpido, tutto pieno di Spirito Santo [...].
Un uomo vero, trasparente, puro, semplice, somigliantissimo a Dio, è beato, è nella gioia, già qui sulla terra. Viene alla mente l'umile Serafino di Sarovche insegna al suo discepolo Motovilov un messaggio per tutti: "Lo scopo della vita cristiana è acquisire lo Spirito Santo", cioè avere la vita divina in noi, essere divinizzati: tu sei nello Spirito Santo, e dunque sei tutto luce e calore. Questa è l'esperienza del puro di cuore.