Io, a dir la verità, ne traggo anche spunti didattici, ovviamente ricontestualizzati nell'oggi, con modi, tempi e strategie proprie della didattica moderna.
Alcuni di questi libri, pur nella loro impostazione retrò, sono alquanto moderni ed è bello fare confronti con le guide di oggi, con un intento scientifico e di ricerca.
Oggi vi presento "I quaderni di Giovannino", guida didattica a cura di Annamaria Uberti Gotti del 1967. Le foto che vi mostro qui sono di una ristampa del 1984, ancora in buonissimo stato, a parte qualche pagina mancante.
A breve vi mostrerò anche la guida di matematica.
All'interno di questo stile, che potremmo appunto considerare antico, troviamo però alcune caratteristiche che ritengo essere molto utili ancora oggi: l'associazione parola/disegno, l'attenzione al lessico con inserti per scoprire parole nuove, l'utilizzo dell'esperienza come occasione di scrittura.
Questa metodologia, molto utile in prima e seconda primaria, ma anche successivamente, consiste nella scelta di un argomento che viene trattato in tutti i suoi aspetti: sono le unità didattiche. In particolare, qui la primavera e l'acqua diventano stimolo, argomento di discussione, permettendo di fare esperienze dirette nella natura, raccontarle in testi, anche scientifici (qualità dell'acqua, caratteritiche del fiore, ecc) da cui poi partire per affrontare altri argomenti come il nome, l'aggettivo, l'azione.
Insomma, una guida retrò ma bellissima per chi ama questo genere di volumi; uno spunto di riflessione perché, nella sua modernità, ci permette di capire come una certa didattica attiva già esisteva anni fa, non stiamo inventando nulla, anzi... a volte sembriamo dimenticare queste esperienze che maestri e maestre hanno svolto anni fa e ci riduciamo, per pigrizia, a fotocopiare schede su schede.