Il primo incontro della serata è quello con Louis Kahn: è il figlio Nathaniel, nel suo My Architect, a evocare la figura di un uomo tanto geniale quanto misterioso e contraddittorio. Da un lato emerge l’inconfutabile estro del progettista, fedele a una convincente rilettura post-moderna della classicità; dall’altro è inevitabile il riferimento ad una vita privata caotica e confusa, trapuntata di segreti e sofferenze.
È poi il turno di Renzo Piano, l’architetto italiano contemporaneo più noto a livello internazionale. Tanto celebre e celebrato da essere invitato a percorrere Il cammino Kanak: ecco l’archistar spingersi fino alla Nuova Caledonia, alle estremità del mondo, per disegnare il monumentale centro culturale che omaggia le tradizioni e l’anima di una terra dal fascino antico. Una prova magistrale, che getta un ponte di magnifica suggestione tra anime solo apparentemente distanti.
Quanto pesa il suo edificio, mr. Foster? Alla domanda risponde sir Norman, protagonista di un documentario che vede passare in rassegna le sue più incredibili realizzazioni; prima di cedere la scena a John Portman, eclettico protagonista di A life of building. Film che ricostruisce la carriera di un uomo che ha segnato in modo indelebile il panorama di oltre cinquanta città del mondo, alzando la sua sfida al cielo con arditissime e spettacolari realizzazioni.
La curiosità – Ottantasette piani e trecentodieci metri di altezza: porta la firma di Renzo Piano il grattacielo più alto dell’Unione Europea, inaugurato a Londra nell’estate del 2012. Si tratta dell’ormai mitico Shard London Bridge, eclettica piramide irregolare in vetro e acciaio.