Fondamentale, nei suoi racconti, è il rapporto con le donne: poterne fare a meno è assolutamente inconcepibile. I problemi cominciano fin da ragazzino, col catalogo Postal Market “E i primi traumi alla vista sono impossibili da dimenticare”. Per conquistare la donna bisogna sempre dire di essere un imprenditore, usare paroloni globalizzati (meglio se in inglese), e soprattutto essere sempre pronto a pagare aperitivi e cene. La stessa donna che poi, dopo il matrimonio, “si trasforma in una specie di generale Rommel, ma quando mette su quella vocina da Elisa di Rivombrosa ti ipnotizza e tu ti arrendi, ti lasci portare ovunque e compri, rigorosamente a rate, tutto. Eccoti in gita all’Ikea, o all’Ipercoop tra file alla cassa e carrelli sghembi, per non parlare del negozio etnico o di Mediashopping”.
Non manca infine l’ironia sempre affettuosa con cui Giacobazzi analizza gli stereotipi del romagnolo partendo dal look, un autentico must: sguardo ammaliante dietro gli irrinunciabili Ray-Ban, capelli leccati anche se assenti, catenona al collo con Crocifisso in scala 1:2. “Perchè il romagnolo non pensa: fa e basta”.
Dopo Giuseppe Giacobazzi la rassegna RidiAlessandria proseguirà con altri due appuntamenti, sempre di giovedì, il 3 marzo con Giovanni Vernia e il suo “Essiamonoi Revolution” e il 7 aprile con Teresa Mannino che si presenterà con il monologo dal titolo “Terrybilmente Divagante”.
L’inizio dello spettacolo di giovedì prossimo è previsto per le 21.00 e l’ingresso costa 18 euro (13 il ridotto). Informazioni e prevendite sul sito www.ridialessandria.it. Per informazioni: 327.663.22.53.