Il mito del “Pibe de Oro” e il suo rapporto con Napoli, dalla presentazione fino all’apoteosi dei due scudetti, va in scena al Teatro Piccolo Bellini. La particolarità dello spettacolo in questione è che a raccontare tutto ciò sono i ragazzi di Scampia.
“Quelli erano anni intensi e pieni di contraddizioni“ spiega il regista “anni di memorabili imprese sportive, culminate col primo scudetto, ma anche di una città cambiata dal terremoto e dai suoi devastanti effetti e in preda alla nuova camorra, alla disoccupazione, alla chiusura dell’Italsider. Insomma, una Campania poco felix che cercava il riscatto grazie alle gesta di Diego. Io sono un grande tifoso del Napoli – continua Mallardo – ma sarebbe da ciechi non vedere come il calcio venga utilizzato dal potere per distogliere la gente da altri pensieri. Accade ancora oggi: ad esempio, il giorno di Napoli-Borussia Dortmund, era in programma una manifestazione, nella zona nord della città, per la vicenda della Terra dei Fuochi ma l’abbiamo dovuta rinviare”.
Lo spettacolo ha un tipo di finanziamento dal basso: 250 persone hanno infatti acquistato il biglietto in anticipo garantendo così i soldi necessari all’allestimento e al pagamento di chi ci ha lavorato. L’intero ricavato sarà inoltre utilizzato per la realizzazione di una Fattoria didattica per bambini disabili, che sarà inaugurata il 21 aprile a Chiaiano, sui terreni dell’ Abc, la municipalizzata per l’acqua.