È stato uno di quei periodi in cui improvvisamente ti cadono addosso duemila cose inaspettate e ti ritrovi ad annaspare per uscirne.
Il tempo poi non ha di certo aiutato...
Intanto la colonna di libri sul mio comodino diventa sempre più alta e più pericolante... Qualche giorno fa infatti, riordinando la mia vecchia cameretta a casa dei miei dopo il passaggio del "tornado Edoardo", ho scovato alcuni quaderni delle medie con appunti e riassunti di libri letti e mi è venuta una gran voglia di rileggerli quei libri, di vedere se a distanza di anni provocheranno ancora in me le stesse sensazioni.
Ho iniziato con "I ragazzi di Villa Emma", di Giuseppe Pederiali, che tratta uno dei temi che più mi hanno interessata nel corso di questi anni e a cui è dedicata gran parte della mia biblioteca: la persecuzione degli ebrei.
Del libro mi era rimasta impressa la storia basata su fatti realmente accaduti e un dialogo:
"Shalom" disse Yoshka entrando in casa di Carlo.
"Salam?" domandò il ragazzo "Non ne abbiamo. Al massimo posso offrirle dei fagioli in umido avanzati da ieri sera."
"Shalom significa pace" gli spiegò Lola.
Il "misunderstanding" mi ha fatto sorridere anche questa volta e la storia vale la pena di conoscerla e ricordarla.
È l'estate del 1942. A Nonantola, in provincia di Modena, Carlo si appresta ad esplorare Villa Emma ormai vuota da decenni. Con sua grande sorpesa però la Villa è tutt'altro che disabitata...
"Papà, sono arrivati cinquanta ragazzi ebrei alla Villa Emma."
"Lo so" rispose lui, senza alzare gli occhi dal tagliere. Vengono da Modena, carichi di valigie. Ho sentito dire che staranno qui da noi un poco, prima di proseguire per la Germania."
"Sono come gli zingari, non stanno mai fermi?"
"Per forza. Li hanno cacciati dalle loro case e cercano un posto sicuro. Ma se li spediscono in Germania faranno una brutta fine."
"Chi li perseguita?"
"I tedeschi. Ma anche gli italiani, con delle leggi speciali che li hanno allontanati dai posti di lavoro e dalle scuole."
"Noi? Io e te, li abbiamo cacciati?"
"Gli italiani nel senso di leggi fatte dagli italiani che ci sono oggi al potere nel nostro paese."
"Meno male che noi non c'entriamo."
"Un poco, anche non volendolo, c'entriamo anche noi."
"Perchè gli ebrei vengono perseguitati dai tedeschi?"
Il padre di Carlo si grattò la testa. Guardo suo figlio e tornò a guardare il tagliere. Una risposta precisa non sapeva dargliela neppure lui. Non aveva mai capito come si potesse odiare un nemico in guerra, figuriamoci una persona soltanto perché apparteneva a una razza diversa. Diversa in cosa poi? Disse una parolaccia allo spigolo corto del tagliere che visto da vicino non era ancora perfetto. Era comunque più facile costruire un tagliere senza difetti piuttosto che spiegare a un ragazzo come funzionano le cose del mondo, soprattutto in quegli anni terribili di guerra e di altre follie.
Conoscevate la storia di Villa Emma?