I ragazzi e la scrittura creativa

Creato il 23 ottobre 2015 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino

Giada Alessia Lugli da tempo organizza corsi di scrittura creativa per adulti e per ragazzi. A tale proposito, venerdì 30 ottobre, a Varese, ci sarà la presentazione del prossimo programma e di una nuova iniziativa per l'editing.
Ciò che ci ha colpito non è stato il fatto che numerosi adulti partecipassero ai corsi quanto che lo facessero i ragazzi. Sappiamo quanto sia avversa la lettura e la scrittura per le giovani menti, soprattutto è noto il fatto che i "giovani" siano più propensi a spendere il loro tempo in altre attività. Dunque, cosa li spinge a volersi impegnare in un corso di scrittura creativa? Lo abbiamo chiesto a Giada e le sue risposte lasciano ben sperare.

Quali sono le differenze fra corsi di scrittura creativa per adulti e per ragazzi?
In realtà non molte, la differenza che spicca maggiormente è che i ragazzi vogliono sviscerare ogni argomento fino alla nausea, mentre gli adulti tendono a svicolare e ad accumulare stimoli, al contrario di quel che si penserebbe.

Qual è la fascia di età di cui ti occupi?
Tutte, ma il corso per ragazzi che sto tenendo ora al Briciole d'Arte di Gavirate è frequentato da ragazzi tra gli undici e i quattordici anni.

Come recepiscono i ragazzi gli argomenti?
In genere in maniera aperta, tranne che per gli argomenti apparentemente standardizzati: la morte, l'amore, la paura... hanno preconcetti legati al senso che queste parole chiave richiamano e credono di essere costretti a discorsi che soddisfino le aspettative adulte, temono quindi di non potersi esprimere liberamente. Ma si rimedia subito.

Quali sono le maggiori difficoltà che riscontri?
Sono due: la prima è il confronto tra loro. Sono abituati ad essere giudicati, spesso con un voto o comunque un paragone tra il loro operato e quello dei loro compagni, quindi bisogna far capire ai ragazzi che è importante la peculiarità di ognuno e che difficilmente un lavoro è migliore di un altro, per lo meno in questa fase, dove non c'è un abisso tra scrivere bene e male, ma idee da sviluppare e passione da coltivare. L'altra difficoltà è la lingua. L'italiano non è insegnato in maniera soddisfacente, almeno da quel che vedo io. Pochi temi, poche correzioni, poche letture...

L'essere giovani, dunque ancora privi di preconcetti radicati, aiuta a sviluppare la fantasia?
Qualche preconcetto già ce l'hanno a dire il vero, e a volte la mancanza di esperienza (nel senso proprio di libri letti) li porta ad essere frenati invece che a lasciarsi andare, ma appena fai loro capire che possono fare davvero quello che vogliono, partono in quarta e allora dimostrano finalmente la loro età e se ne saltano fuori con cose che mi lasciano a bocca aperta. Spunti da bestseller!

Nel loro modo di esprimersi prevale di più l'immaginazione o l'educazione?

L'immaginazione vince, alla fine.

Perché un genitore dovrebbe iscrivere i propri figli a un corso di scrittura creativa?
Per quanto riguarda i corsi studiati per i ragazzi, il mio scopo è quello di riuscire a trasmettere loro la passione per la lettura (prima insegnante) e per la lingua italiana, oltre che porre in risalto l'importanza della ricerca di uno stile proprio, non solo formale, ma anche tematico. La ricerca dei temi ricorrenti nella fantasia di ognuno è importantissima perché evidenzia gli interessi primari dei ragazzi ponendoli a confronto con le grande tematiche di cui spesso sentono parlare, ma che a pochi viene chiesto di affrontare con argomentazioni proprie. La cultura è la capacità di elaborare un'informazione arricchendola del proprio vissuto e punto di vista affinché divenga ancora più completa e variegata. Questo è ciò che succede quando si legge e si scrive.

Dal tuo punto di vista, scrittori si nasce o si diventa?
Secondo me si nasce naturalmente portati per determinate attività, ma un talento non coltivato può tradursi in un nulla di fatto, mentre l'impegno senza una propensione innata può comunque portare a qualcosa di buono. Insomma, si nasce, ma soprattutto si diventa. La dote unita all'esercizio crea l'ottimo scrittore, per me, a parte quei rari casi in cui il genio è talmente spiccato da riuscire subito grandioso ed evidente ai più.

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