Trama: Nic e Jules sono sposate e hanno due figli adolescenti, Joni e Laser. Quando Joni si prepara ad andarsene per frequentare il college, il fratello Laser la convince a ad aiutarlo a rintracciare il loro padre biologico; i due adolescenti sono stati concepiti infatti grazie all’inseminazione artificiale. Joni mantiene fede alla promessa fatta al fratello e riesce a prendere contatti con il loro "papò" Paul, uno spensierato ristoratore. Quando Paul farà il suo ingresso nella vita dell’atipico quartetto, inizierà per tutti loro un nuovo, inaspettato capitolo, in cui i legami di famiglia dovranno essere messi più volte in discussione.
Non dovreste lasciarvi, siete troppo vecchie.
Succede sempre più raramente, ma per fortuna accade ancora.
La prima parola che mi viene in mente pensando al film è semplice, che non vuol dire banale, anzi.
"I ragazzi stanno bene" è una commedia che riesce a divertire, commuovere e far riflettere.
Nic e Jules non sono altro che due persone che stanno insieme da tanto tempo. E sappiamo cosa può capitare. Ci sono i figli, il lavoro, i problemi di tutti i giorni, le frustrazioni personali che alle volte fanno perdere la strada, così si sbanda, ma l'importante è capire ciò che davvero importa.
Nic e Jules sono una coppia lesbica. E allora?
La bravura di Lisa Cholodenko sta proprio nel rappresentare questa famiglia non convenzionale come qualche cosa di anomalo. Anzi, Nic e Jules sono più vere e convenzionali che mai.
Amano, ridono, piangono, si preoccupano per i figli che stanno crescendo, si sforzano inesorabilmente e faticosamente per tenere in piedi ciò che tanto faticosamente hanno costruito e in cui credono.
Senza colpi di scena particolari ma infarcito di una profonda umanità, il racconto di un semplice incidente di percorso nel rapporto di una coppia, poco importa che il terzo incomodo non sia il giardiniere ma il donatore di sperma dei loro figli, "I ragazzi stanno bene" (che titolo meraviglioso) è un'opera toccante, divertente e dalle molte sfaccettature, che non annoia mai riuscendo ad affrontare anche momenti all'apparenza scabrosi, il trastullamento porno-gay, la prima volta di Jules e Paul, senza mai essere volgare o prestarsi a sghignazzi e pruderie compiacenti.
Il merito va ad una sceneggiatura pulita e lineare, nonchè ad un cast assolutamente perfetto.
Annette Bening, con capello corto ed occhialini, dallo sguardo preoccupato da vero padre di famiglia ci regala una di quelle interpretazioni che si ricordano per una vita.
Perfetta anche Julianne Moore, passionale e confusa.
Nei panni di Paul, tenero "bio-papà" e terzo incomodo, che dall'incontro con i suoi "figli" comincerà a riflettere sulla sua vita di dongiovanni, c'è un bravissimo Mark Ruffalo.
Ottimi anche i due giovani Mia Wasikowska e Josh Hutcherson.
Piccolo grande film, da vedere senza alcun dubbio.