Se l’utente non effettuerà il versamento della quota richiesta come riscatto entro 72-96 ore non avrà più accesso ai propri file.
Purtroppo, ad oggi, non è possibile ancora di decodificare i dati crittati da cryptolocker in quanto la chiave di cifratura utilizzata, a 2048 Byte, rende impossibile qualsiasi tentativo di manomissione e decrittazione. Non basta neanche rimuovere il virus dal sistema in quanto la cifratura è incorporata all’interno del codice del malware e, rimuovendolo, non si avrà più l’accesso ai file.
CryptoLocker generalmente si diffonde come allegato di posta elettronica apparentemente lecito e inoffensivo che sembra provenire da istituzioni legittime. Vengono, spesso, utilizzate mail di corrieri di spedizione (dhl, ups) o invio di fatture di acquisto effettuate on line. La mail contiene un file allegato, di solito pdf o zip, che in realtà è un file eseguibile e, una volta cliccato su esso viene avviato irrimediabilmente il processo di crittazione dati. Questo è reso possibile da una falla del sistema operativo che a fronte di un file chiamato nomefile.pdf.exe mostrerà una icona ed una estensione pdf, apparendo un innocuo file acrobat mentre nella realtà è un eseguibile.
Il messaggio generato da CryptoLocker è il seguente:
“I tuoi file personali sono stati criptati!
Il criptaggio dei file importanti su questo computer: foto, video, documenti,ecc.
Per decodificare i file devi ottenere una chiave privata.
Per ottenere la chiave privata per questo computer, devi pagare 100 USD/100EUR/somma simile in altre valute.”
Come difendersi? Ad oggi, purtroppo l’unica soluzione è il buon senso. Non esiste, infatti, un antivirus che sia in grado di eliminare il virus e ripristinare i file. Solite raccomandazioni del caso, quindi:
- Non aprire mai mail con allegati se non certi della fonte (e comunque in ogni caso effettuare una scansione antivirus prima)
- Effettuare copie di backup periodiche, meglio se su supporti ottici
- Controllare sempre, una volta scaricato l’allegato di una mail, anche se proveniente da fonte sicura, che l’estensione corrisponda a quella visualizzata dal sistema operativo