I Ricchi

Creato il 18 agosto 2011 da Speradisole

Un interessante libro di Stefhen Armstrong “I super-ricchi erediteranno la terra”, mette in mostra uno scenario piuttosto fosco: i nuovi super-ricchi hanno già conquistato il mondo. I più famosi sono gli oligarchi russi,  poi gli inglesi, gli australiani, i brasiliani, i cinesi. Questi ultimi sono lo 0,4% della popolazione e controllano il 70% delle risorse.  I dirigenti delle principali aziende cinesi sono i figli degli alti funzionari di partito. Questi super ricchi hanno dato l’assalto al mercato delle materie prime dei paesi dell’ex Terzo Mondo e dell’ex blocco sovietico, sono riusciti ad accumulare enormi fortune sottraendosi a qualsiasi controllo democratico  e fiscale. Il libro è interessante, oggi più che mai, ed ha molto da dire anche a noi italiani, perché la questione non è più cosa sia meglio per l’economia, ma come difendere la democrazia. Una cosa che accomuna tutti questi ricchi è il possesso di case. Molte case, oltre naturalmente a jet, yacht, sottomarini, panfili e cosette del genere. Ma che cosa porterà il cuore delle persone ad acquistare tante case, me lo sono chiesto. Non è che possano abitarle tutte, non hanno (ancora) il dono dell’ubiquità, e allora a che servono tutte queste case? E poi, in fin dei conti,  a che serve tanta ricchezza nelle mani di uno solo. Prima o poi morirà e allora? Sono tanti soldi nelle mani di pochi, che per noi, comuni essere viventi mortali e “normali”, acquistano il sapore di un insulto. Ma che cosa spinge un uomo ad accumulare sempre più? Una volta chiesero a Rockefeller “Quanti soldi le bastano”? E lui rispose  “Un pochino di più di quelli che ho”. Sembra proprio che i soldi non siano mai abbastanza per chi ne ha. Il livello dell’ingordigia  aumenta con l’aumentare della ricchezza. Con ogni probabilità, anche le forti speculazioni finanziarie che hanno determinato la pesante crisi economica che tutto il mondo sta attraversando, è proprio stata determinata dall’ingordigia di pochi ricchissimi uomini. Ci sono battute sui soldi, inventate da chi i soldi ne ha, per esempio “Non sono tutto nella vita” oppure  “I soldi non danno la felicità” via dicendo, battute che fanno solo ridere, perché spiritosaggini inventate dai ricchi. Chi ha provato che cosa significa a non avere un soldo in tasca e magari adulto ed anche sposato dover tornare dalla mamma per mangiare a fine mese, sa bene che quella che sta provando non è felicità. E se poi si aggiunge la certezza che quelle tasche vuote difficilmente si potranno riempire, la disperazione è assicurata. Credo però che sia più felice, nel senso di vivere con maggiore serenità, quella persona che riesce a portare a casa, con onestà e dignità,  il sufficiente per vivere decentemente e mantenere la sua famiglia, di quanto non lo sia stato Mubarak nel passare da 49 a 50 milioni di dollari o Berlusconi da 117 a 118 milioni incassati nel 2010.

Per la ricchezza del nostro Ricco Epulone  si può leggere  qui  mah!

In quanto alla ricchezza di Berlusconi, vorrei fare mia la considerazione che ha fatto Lucia Annunziata, da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”.

Se Berlusconi non fosse così ricco, il governo Prodi sarebbe durato molto di più a lungo e se Berlusconi ci si mette, con quello che ha, può durare fino al 2013 e poi andare al Quirinale. E’ il suo sogno e con i soldi che ha se lo può comprare“.

Il Quirinale, sarà il sogno di Berlusconi, ma per molti italiani, sarà un vero incubo.

Ma a proposito di ricchezza o di disponibilità economica ecco cosa dice la nostra Costituzione all’art. 53:

«Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività».

Parole sante ed importanti, ma totalmente disattese. In questo paese chi ha molto non paga niente. Vedi ICI, cedolare secca, rendite finanziarie tassate un’inezia rispetto alla busta paga di un  operaio. Chi ha poco  paga fino all’ultimo centesimo e mantiene anche i ricchi. Un’ingiustizia sociale che andrebbe sanata.

Per finire, non invidio chi è ricco, può anche esserlo a ragione, ma detesto chi non contribuisce, con la propria fortuna, al bene della comunità.


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