Prima che sia troppo tardi e diventa difficile fermare grossi progetti estrattivi nella pianura Padana.
Per capirci qualcosa di più, il giornalista di Report Mauro Pozzan ha fatto un'inchiesta sullo Shale gas, un gas “intrappolato” nelle rocce sedimentate sottoterra e che viene estratto usando la tecnica del fracking.
Se questo è il futuro e questa tecnica ci permetterà di estrarre idrocarburi dal nostro sottosuolo (cosa indispensabile per la nostra indipendenza energetica, specie dopo i fatti di Crimea), dobbiamo essere certi che non ci siano effetti collaterali.
Come l'inquinamento delle falde acquifere, per causa del gas metano estratto dalle rocce: il servizio mostrerà lo strano caso dei paesi della costa est degli Stati Uniti dove l'acqua dei rubinetti si incendia.
Ma si parla anche di rischi ben peggiori: esiste una correlazione tra questa tecnica e i terremoti, come l'ultimo in Emilia del 2012? Non è una questione di allarmismo e nemmeno il solito effetto nimby.
È semplicemente un discorso di consapevolezza che un paese che si dice democratico, deve garantire ai suoi cittadini.
Peccato che, da queesto punto di vista, i nostri politici più che persone attente agli interessi del paese, si trasformino in portavoce delle lobby.
Questo è un discorso più ampio che abbraccia le trivelle al sud, anche a danno dell'agricoltura e del turismo. Delle piattaforme estrattive lungo le coste più belle della Sicilia (qualcuno si ricorda ancora cosa è successo in Luisiana dopo il disastro British Petroleum? Sempre Report – Il mare nero).
Del nucleare che, in passato governo voleva imporre ai territori con tanto di presidi militari per impedire le proteste degli ecologisti.
Delle energie rinnovabili che sono diventate un affare per le imprese ammanicate con la politica e spesso anche con la mafia.
Report mostrerà le immagini di un incontro pubblico dove Amato, l'ex presidente del Consiglio, ex ministro, ora giudice della Corte Costituzionale, elogia i vantaggi dello shale gas, da cui dovrebbe passare il nostro futuro.
La scheda della puntata: "SHALE CAOS" di Roberto Pozzan
Quale sarà il futuro dell'approvvigionamento energetico del nostro paese e dell'Europa? Possiamo continuare a basarlo sulle energie fossili o ci sono nuove frontiere per l'estrazione di gas e petrolio che possono essere percorribili come alcuni credono?L'anteprima del servizio su Reportime:Per capire meglio abbiamo fatto un viaggio tra gli stati di New York, Pennsylvania e Texas. Siamo stati nei luoghi dove si sta praticando l'estrazione dello shale gas, attraverso la pratica del fracking, la frantumazione del sottosuolo attraverso pressioni e solventi chimici. Una tecnica che consente di estrarre il gas e il petrolio intrappolati tra le rocce.
Con conseguenze per gli abitanti che dai loro rubinetti vedono uscire acqua puzzolente che s'incendia a causa del metano che a seguito delle frantumazioni è penetrato nella falda acquifera.
Ma è questo il futuro che ci aspetta? Abbiamo incontrato gli esperti delle più importanti università americane che ci hanno rivelato i limiti e pericoli ambientali del fracking ma anche gli inconvenienti economici di quello che viene presentato come il nuovo "rinascimento energetico" d'oltre oceano.Ma l'aspetto più inquietante è che alcuni autorevoli studi proverebbero una correlazione tra l'estrazione dello shale gas e i terremoti.Eppure il fracking sta prendendo piede sempre di più, e ora rischia di attecchire anche in Europa. In Inghilterra il governo Cameron sta investendo per l'estrazione dello shale gas. E qualcuno vorrebbe pure estrarlo nella pianura padana . Alla luce delle informazioni disponibili, si può capire se esiste una correlazione fra il terremoto in Emilia Romagna e le pratiche di estrazione? E soprattutto lo stoccaggio di idrocarburi nelle zone altamente sismiche del nostro paese, e' ancora praticabili alla luce delle nuove scoperte sulla relazione tra estrazione e iniezione di fluidi nel sottosuolo e sismicità? E cosa sa la nostra classe dirigente di questi temi? E' informata al punto tale da poter decidere per il meglio?
Il secondo servizio di questa sera riguarda ancora il tema dell'energia: che fine hanno fatto i progetti per i tre rigassificatori, necessari per l'indipendenza energetica dal gas ucraino?
"A TUTTO GAS" di Giuliano Marrucci
Era il 2006 . Tra Russia e Ucraina c'erano i primi screzi, e da noi era allarme forniture di gas. Per rispondere bisognava costruire al più presto 13 rigassificatori, con ogni mezzo necessario. Da allora sono passati 8 anni. Gli screzi tra Russia e Ucraina si sono trasformati in una guerra civile che rischia di incendiare l'intero continente. Di rigassificatori però ne abbiamo costruiti solo un paio: uno lavora a metà e l'altro è completamente fermo. E a pagare saranno le nostre bollette.Infine, le multe. Si sa che noi italiani non amiamo molto rispettare le regole e neanche pagare le multe: per cercare di incassare qualche soldo in più si pensato ad una sorta di sconto, a chi paga subito:
"MULTE IN SALDO" di Claudia Di Pasquale
Dallo scorso 21 agosto è in vigore lo sconto del 30% sulle multe pagate entro 5 giorni. Lo scopo è duplice: incentivare i cittadini a pagare subito, anche quelli che di solito le multe non le pagano, e garantire ai comuni incassi certi. Si stima infatti che ogni anno circa il 40% delle multe non venga pagato. A distanza di sei mesi vediamo come sta andando.