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I risultati dell’indagine del dottor Price sull’alimentazione evidenziano come il consumo di farina raffinata, zucchero raffinato e latte scremato, sia una causa dell’insorgenza di carie, infertilità ed altre malattie

Creato il 04 settembre 2013 da Corradopenna
Nella seconda parte del suo eccezionale libro “Nutrition and Physical Degeneration. A Comparison of Primitive and Modern Diets and Their Effects”, il dottor Weston A. Price, dopo avere documentato l’eccezionale stato di salute delle popolazioni native che avevano preservato le abitudini alimentari tradizionali, ed il cattivo stato di salute di quelle persone, appartenenti alle stesse popolazioni, che avevano adottato la dieta dei colonizzatori bianchi (basata su farina bianca, zucchero raffinato e cibi in scatola) tira le somme della sua inchiesta che lo ha portato a girare il mondo per ottenere informazioni dettagliate sul rapporto tra cibo e salute.
A tale scopo oltre ad osservare le popolazioni con cui è entrato in contatto, scattando numerose fotografie e realizzando delle interviste, egli ha ottenuto informazioni dalle autorità sanitarie locali ed ha raccolto numerosi campioni di cibo da sottoporre ad un’accurata analisi per verificarne il contenuto nutrizionale in termini di minerali, vitamine ed altre sostanze nutritive essenziali. Mai al mondo è stata realizzata un’analisi così accurata e mai probabilmente sarà possibile ripeterne una simile dato che 70 anni fa (all’epoca dei viaggi del dotto Price) era ancora facile trovare molte comunità che avevano preservato le abitudini alimentari tradizionali. Adesso il “progresso” originatosi nel ricco e bellicoso occidente ha contaminato quasi tutto il mondo e le poche comunità che ancora vivono secondo le antiche usanze vengono continuamente minacciate, espropriate dei propri territori a beneficio delle multinazionali.
Secondo i risultati delle analisi compiute sui campioni raccolti dal dottor Price le diete delle genti hanno che preservato l’antica saggezza in campo alimentare garantivano i principali fattori nutritivi in grande abbondanza, mentre la dieta cosiddetta moderna (già alla fine degli anni ’30 del secolo scorso) non garantiva nemmeno le dosi minime raccomandate dalla medicina ufficiale.
Giusto per fare un esempio consideriamo il rapporto tra le sostanze contenute nell’alimentazione tipica dei Maori della Nuova Zelanda e quella dell’uomo bianco “civilizzato”. La dieta tradizionale dei Maori era: - più ricca di calcio di un fattore 6,2 (ovvero 6,2 volte più ricca di calcio) - più ricca di fosforo di un fattore 6,9 - più ricca di magnesio di un fattore 23,4 - più ricca di ferro di un fattore 58,3 - più ricca di vitamine ed altre sostanze vitali liposolubili di un fattore 10 (le vitamine A, D, E e K sono liposolubili)
Per ottenere tutte le sostanze nutritive le differenti popolazioni sono ricorse a soluzioni differenti a seconda del fatto che si trovassero a vivere vicino alla costa o nell’interno di un continente, e a seconda che avessero o meno imparato a praticare l’agricoltura e la pastorizia. Ad ogni modo tutte le popolazioni che manifestavano un perfetto stato di salute dei propri individui assumevano prodotti vegetali (dalle radici delle piante alle cortecce degli alberi passando per le alghe, oltre ovviamente a frutta, verdura e cereali) e prodotti animali (latte e derivati, sangue, carne, pesce, crostacei e molluschi). Ad onor del vero tra tutte queste genti che il dottor Price ha trovato in un’eccellente stato di salute, l’unica popolazione che faceva poco uso di carne (mediamente una volta alla settimana) erano gli svizzeri della vallata di Loetschental, che però mangiavano quantità abbondanti di latte (crudo e fresco, non quel succedaneo di latte che si usa bere adesso, pastorizzato, scremato e spesso a lunga conservazione) burro e formaggio, oltre a segale integrale macinata, cotta e mangiata non molto tempo dopo la macina.
Il dottor Price evidenzia come sia utile sostituire il latte “moderno” con quello crudo e intero, ovvero latte ancora vivo, e come sia pieno di sostanze nutritive il burro della mucche che pascolano laddove trovano l’erba fresca piena di clorofilla, un burro che ha un colore tendente all’arancio e che ben poco assomiglia a ciò che producono le nostre industrie alimentari, dove le mucche sono nutrite con ben altri alimenti (per non parlare della somministrazione di ormoni ed antibiotici).
Quanto alla farina raffinata ed allo zucchero bianco riporto qui la traduzione di alcune righe particolarmente interessanti, nelle quali il dotto Price evidenzia come una dieta basata su tale alimenti porti anche all’infertilità (uno dei sogni dell’élite globale da un po’ di tempo a questa parte).
Il commercio moderno ha deliberatamente derubato alcuni dei cibi naturali di molte delle sostanze utili alla costruzione del nostro organismo lasciando però i fattori che soddisfano le nostre richieste di energia. Per esempio, nella produzione della farina bianca raffinata approssimativamente l’80% ovvero i quattro quinti del contenuto di fosforo e calcio vengono normalmente rimossi, assieme alle vitamine ed ai minerali forniti nell’embrione ovvero nel germe [del cereale]. L’evidenza indica che questo un fattore molto importante nell’abbassamento dell’efficienza riproduttiva delle donne è direttamente collegato alla rimozione della vitamina E nel processo di lavorazione del grano. Il germe del grano è una delle nostre fonti più rapidamente disponibili di questa vitamina. Il suo ruolo come fattore nutritivo per la ghiandola pituitaria alla base del cervello, che controlla in larga misura la crescita e la funzione di questo organo, è apparentemente importante nel determinare la produzione delle tipologie mentali. Similmente la rimozione della vitamina B con l’embrione del grano, assieme alla sua ossidazione dopo la lavorazione, causa una carenza di attivatori utili per la costruzione del nostro organismo.
Lo zucchero di canna raffinato porta con sé solo delle tracce trascurabili di materiali per la costruzione e la riparazione del nostro organismo. Esso soddisfa la fame fornendo calore ed energia oltre ad avere un gusto piacevole. I fattori di produzione di calore ed energia presenti nel nostro cibo che non vengono bruciati, sono generalmente conservati sotto forma di grassi. Nel capitolo precedente abbiamo visto che approssimativamente metà dei cibi forniti dalle nostre diete moderne forniscono poco o niente del materiale che serve alla costruzione ed alla riparazione dell’organismo e non forniscono vitamine. Approssimativamente il 25 per cento del calore e dell’energia degli statunitensi sono forniti dal solo zucchero, il quale ostacola notevolmente l’ordinato processo naturale della vita. Sfortunatamente, il suo consumo pro capite sta aumentando. Quindi dobbiamo iniziare col ridurre radicalmente i cibi che sono così ingannevoli e spesso dannosi nel sovraccaricare il sistema. Anche questo grande cambiamento [la radicale riduzione dell’assunzione di zucchero raffinato e di farina raffinata e macinata da più di due settimane – N.d.T.] della moderna alimentazione aumenterà il fattore di sicurezza in maniera sufficiente per fermare il decadimento dei denti [la carie] in una grande percentuale delle persone. Non sarebbe sufficiente, però per la maggior parte dei bambini per i quali deve essere soddisfatta una richiesta addizionale dovuta alla rapida crescita.


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