I ritrovamenti archeologici a Montegrotto e l’ipotesi di un Museo delle Terme

Creato il 15 maggio 2014 da Termedivenezia

Tra i punti di forza delle Terme Euganee c’è la storia antica della cultura termale e, a testimonianza di questo valore, numerosi sono i ritrovamenti archeologici a Montegrotto Terme.

La statua dell’imperatore Adriano è conservata al Museo Archeologico di Venezia e agli scavi romani che si possono ammirare lungo il Viale della Stazione. Gli scavi effettuati verso la fine del ‘700 e nel ‘900 hanno riportato alla luce i resti di un complesso termale costituito da tre vasche per immersione con un articolato sistema di canalizzazione. Vicino, i resti di un teatro del I sec. e un ninfeo.

Come valorizzare la storia delle Terme Euganee?

Ecco l’interessante spunto di Girolamo Zampieri, ex direttore-conservatore del Museo Archeologico di Padova fino al dicembre 2009. Il passaggio è tratto dall’intervista realizzata a fine 2006 da Luisa Calimani e pubblicata sul sito dell’Associazione Villa Draghi.

“L’idea “Museo delle Terme” nella prestigiosa sede di Villa Draghi (o altra sede idonea), nel Comune di Montegrotto, va perseguita con quella cura e attenzione che un Museo del genere esige. Le Terme: ecco la specificità del Museo; Terme, che non hanno conosciuto soluzione di continuità almeno dall’VIII secolo a.C. ad oggi, da quando cioè i Veneti antichi, nell’area dove poi sorse San Pietro Montagnon (l’attuale Montegrotto Terme), innalzarono il santuario più antico e venerato del territorio padovano, meta continua di infermi e di devoti che nell’offerta votiva cercavano di entrare in contatto con il sacro e dove la divinità manifestava il suo potere attraverso l’azione benefica delle acque solforose. Anche per Abano, la cui distinzione geografica era allora inesistente, le Terme erano fonte di benessere, luoghi d’incontri e di potere politico che nel controllo di quel bene prezioso aveva fatto la fortuna del successivo centro romano.”.

L’area archeologica di Montegrotto, dal 2001 è oggetto di studio della Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università di Padova che opera in una vasta area archeologica, situata tra via Neroniana e la linea ferroviaria Padova-Bologna, già oggetto di indagini da parte della Soprintendenza Archeologica tra il 1989 ed il 1992. Il progetto si configura oggi come un’indagine ambientale e storico-archeologica multidisciplinare, con la diretta collaborazione di molti dipartimenti dell’Ateneo patavino e veneziano per analisi geomorfologiche, paleoambientali, antropologiche, archeometriche, geofisiche, chimiche, petrografiche.



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