I rituali di Homo Academicus

Creato il 27 novembre 2011 da Davide

Una delle tribù che gli antropologi dovrebbero conoscere meglio è quella degli academicus. Bene o male dai 3 ai 5 annetti di università ogni antropologo se li è fatti, una specie di ricerca sul campo di estensione notevole. Spesso però capita di farseli passare in maniera inconsapevole, quegli anni, pensando: “finalmente quando avrò finito l’università sarà un antropologo!” oppure “devo partire per fare ricerca sul campo nella mia tribù in Africa“.

In realtà il contesto “accademia” e la tribù degli Homo Academicus sarebbe di eccezionale rilevanza scientifica per indagare moltissime strutture e significati nelle scienze antropologiche: il rapporto fra potere e sapere, quello tra docenti e discenti nella nostra società, l’organizzazione e la gestione dei passaggi di grado attraverso esami e test, la quotidiana costruzione minuziosa di una rete di idee, valori e esperienze che condizionano fortemente i modi di percepire la realtà. Su tutto, comunque, spiccano i cosiddetti rituali accademici che, se guardati con occhio disincantato e scevro da pregiudizi, risultano sicuramente tanto esotici quanto possono apparire quelli africani o amerindiani.

Se si vuol sapere cosa sia la conoscenza è opportuno studiare i luoghi dove essa viene prodotta e trasmessa. Se si vuole capire quali siano le potenzialità e le vulnerabilità della conoscenza occorre studiare le condizioni della sua produzione, diffusione e trasformazione. Nella vita accademica, nella vita dei docenti, dei ricercatori e degli studenti, nell’insieme delle loro pratiche e delle loro esperienze quotidiane risiedono molti segreti che andrebbero, etnograficamente, portati alla luce, sezionati, indagati e raccontati pubblicamente.

Questa antropologia rimane in gran parte un tabù, perchè resta a livello inconscio negli studenti quando escono dall’università e diventano interiorizzati e strutturati ad identità per chi dentro all’università rimane per lavoro. Nell’era post-accademica della scienza l’università è ormai un contesto incapace di produrre senso ma eccellente per sostenere il passaggio inconsapevole di persone attraverso di esso e stanziamento acritico all’interno di esso.

Un articolo per riflettere.


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