- pensieri ossessivi, vale a dire presenza costante e forzata di pensieri, immagini, numeri, impulsi, presenti in maniera costante e forzata, che si manifestano con una frequenza ed un’intrusività così forte nella mente della persona, al punto tale da portarla a sperimentare un’intensa sensazione di ansia, allarme, angoscia e preoccupazione;
- compulsioni, che non sono altro che rituali di comportamento (gesti o azioni ripetitive) o di pensiero (formule magiche, preghiere, ripetizione di parole) che la persona avverte di dovere per forza mettere in atto, per evitare di essere colta da attacchi d'ansia. Ma cosa sono e come funzionano, nello specifico, i rituali del disturbo ossessivo-compulsivo?
La maggior parte delle persone con DOC, che si rivolge ad uno psicologo-psicoterapeuta, chiede aiuto, non tanto per l’ansia che sperimenta in sè, quanto piuttosto, per l’incapacità a metter fine ai pensieri ossessivi o ai rituali, i quali, nei casi più gravi, finiscono con l’occupare gran parte della vita della persona e dei suoi familiari.