I Rusteghi di Carlo Goldoni

Creato il 05 luglio 2015 da Dismappa

Teatro Romano di Verona
9-10-11-13-14 luglio 2015, ore 21.00
Venerdì 10 luglio 2015, ore 17.30 Incontro con gli attori in Biblioteca Civica

Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale in collaborazione con Estate Teatrale Veronese
presenta

I RUSTEGHI

di Carlo Goldoni
regia Giuseppe Emiliani
scenografia Federico Cautero
costumi Stefano Nicolao
disegno luci Enrico Berardi
musiche Massimiliano Forza
arrangiamenti Fabio Valdemarin

prima nazionale

personaggi e interpreti (in ordine alfabetico):

Canciano, cittadino - Alessandro Albertin
Maurizio, cognato di Marina - Alberto Fasoli
Simon, mercante - Piergiorgio Fasolo
Felice, moglie di Canciano - Stefania Felicioli
Margarita, moglie di Lunardo in seconde nozze - Cecilia La Monaca
il conte Riccardo - Michele Maccagno
Marina, moglie di Simon - Maria Grazia Mandruzzato
Lucietta, figliuola di Lunardo di primo letto - Margherita Mannino
Lunardo, mercante - Giancarlo Previati
Felippetto, figliuolo di Maurizio - Francesco Wolf

I rusteghi, in programma dal 9 al 14 luglio 2015 (escluso il 12), in prima nazionale, è uno dei titoli di Carlo Goldoni più noti e amati dal pubblico, in cui Lunardo, Maurizio, Simon e Canciano, un quartetto di burberi e scontrosi, sono al centro di intrighi e sotterfugi per combinare i matrimoni dei loro figli. La produzione del Teatro Stabile del Veneto ha puntato su interpreti specializzati nel repertorio goldoniano: Stefania Felicioli, Giancarlo Previati e Piergiorgio Fasolo.

La regia, di Giuseppe Emiliani, evidenzia la grande metafora del teatro che percorre la commedia ed è avvertibile sin dalle prime battute, in particolare in quella di Lucietta: "Debotto xe fenio el carneval e gnanca una strazza de comedia no avemo visto" dove traspare un mondo "rustego" che tende a considerare il Teatro come un rito pericoloso e inutile. "I rusteghi non sono soltanto uno spaccato di interno borghese - scrive Emiliani - ma la messa in evidenza di un rapporto continuo tra questo interno e una città che penetra in esso nonostante l'ideale di claustrazione che domina i rusteghi. Il teatro penetra nel chiuso mondo domestico, sommuovendolo dall'interno, smascherandone le contraddizioni: per affermare, insomma, il proprio potere demiurgico.

Goldoni riesce a costruire, nel modo insieme più naturale e raffinato, una struttura comica omogenea e pur fondata su sottili differenze (sociali, familiari, di sesso e di generazioni). Lunardo si presenta con due donne giovani in casa (la figlia e la seconda moglie), fin troppo "desmesteghe" per lui. Maurizio, vedovo, vive, per opposizione, un mondo senza donne. È il rustego apparentemente più favorito, il più silenzioso, austero. Simon costituisce con Marina una coppia solitaria, legata da una lunga consuetudine di reciproca aggressività. Canciano, infine, costituisce con donna Felice la coppia più civile, proprio perché il rapporto tende a rovesciarsi, rendendo Canciano il rustego più velleitario e represso... In questo universo domestico di rancori e ossessioni - conclude - non ci sono alla fine né cordialità né riscatti: solo l'effimera tenerezza della scena nuziale conclusiva, che non reca un vero sollievo. La commozione finale dei quattro rusteghi, occasionalmente sconfitti, non prelude a significativi cambiamenti. Ed è questa la sottile crudeltà sottesa alla commedia. E la sua straordinaria modernità". - See more at: http://www.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=47674#sthash.RB0rSSEr.dpuf

E' prevista la gratuità per spettatore disabile e accompagnatore. Visto il numero limitato dei posti (4 per le sedie a rotelle) è vivamente consigliata la prenotazione alla Biglietteria di Palazzo Barbieri o Boxoffice


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